Oms avverte: “Aprire o pensare di riaprire ora è abbastanza difficile”

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“Aprire o pensare di aprire in questa fase é abbastanza difficile, non siamo in una diminuzione netta ma in un rallentamento della velocità”. E’ l’avvertimento che lancia il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra sottolineando che “c’è un serbatoio di asintomatici che continua a garantire la circolazione del virus”. Si potrebbe pensare a riaperture “per classe di lavoro, tipologia geografica e classe di età” ma sempre con “un occhio ad una diminuzione marcata di questa curva che ancora non c’è“. “Non credo che il governo italiano voglia procedere alla riapertura senza pensare a questo rischio”.

Test sicuro

“Il ministro Speranza sta individuando la procedura per individuare un test (sierologico) affidabile”, evidenzia Guerra. Ma, avverte “un test certo al 100% non esiste. Scordatevi che ci sia la ‘patente di immunizzato’. Ci potrebbe essere viceversa la patente di non contagiato, e quindi la patente di vulnerabilità. Chi è vulnerabile va protetto e credo che su questo nessuno abbia dubbi”.

Il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra

I primi 100 giorni

Ieri era “l’anniversario” dei 100 giorni da quando all’Organizzazione Mondiale della sanità vennero notificati “i primi casi di polmonite con una causa sconosciuta”. In merito, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel briefing sul Covid-19 dell’8 aprile, ha detto: “Il primo gennaio, poche ore dopo essere stati notificati dei primi casi [di coid-19, ndr] abbiamo attivato il nostro Incident Management Support Team per coordinare la nostra risposta a livello regionale e nazionale”. Intanto, sono oltre un milione e mezzo le persone contagiate dal coronavirus nel mondo. Lo rivela la Johns Hopkins University, secondo cui i contagiati sono 1.500.830, mentre i morti sono arrivati a 88.538. Secondo il conteggio dell’Afp sono oltre 60mila i morti in Europa a causa della pandemia da coronavirus.

Milena Castigli: