Confermata la sentenza di primo grado nel processo d’Appello sulla morte di Pamela Mastropietro. La Corte d’assise ha ribadito quanto già stabilito dai giudici: ergastolo per Innocent Oseghale. I magistrati hanno quindi giudicato nuovamente il 32enne nigeriano colpevole di omicidio volontario aggravato della violenza sessuale, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere.Un verdetto accolto con commozione dalla mamma della giovane romana, morta a Macerata il 29 gennaio 2018 e i cui resti furono ritrovati in due trolley a Pollenza. L’uomo, in aula, aveva stamane nuovamente ribadito la sua versione. Dichiarandosi responsabile di aver sezionato il corpo della giovane ma di non averla uccisa. I suoi legali hanno annunciato ricorso in Cassazione.
La versione di Oseghale
“Ero sotto choc, confuso, ho fatto una cosa terribile – ha detto Oseghale in aula – ma voglio pagare per quello che ho fatto, non per quello che non ho fatto“. Il 32enne continua a dichiararsi responsabile dell’atroce smembramento del corpo di Pamela ma non del suo omicidio. Che, secondo quanto da lui raccontato, sarebbe stata colta da un malore dopo aver assunto eroina, morendo poco dopo. Una versione che non ha mai convinto gli inquirenti né i giudici dei primi due gradi di giudizio. “Non vogliamo vendetta – aveva detto il procuratore generale di Ancona, Sergio Sottani – ma un processo e una sentenza giusti. Nessuna attenuante per la condotta perpetrata in questa vicenda”. Men che meno il suo racconto ha convinto la famiglia di Pamela: “Ci ho sperato fino all’ultimo che dicesse come sono andate veramente le cose”, ha detto la mamma della ragazza, in lacrime quando Oseghale ha ammesso nuovamente di aver fatto a pezzi il suo corpo.
Chiarimenti attesi
In attesa del ricorso dei legali del 32enne nigeriano in Cassazione, la famiglia della giovane romana attende ancora ulteriori risposte. “Oseghale deve ancora spiegare come mai è andato a cercare l’acido insieme a Desmond e non trovandolo hanno comprato la candeggina. Ci deve ancora spiegare della presa che è stata trovata sul braccio di mia figlia, dove le è stata fatta una siringa. Ci deve ancora spiegare tante cose, non l’ha fatto oggi”.