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Omicidio don Roberto, la sentenza di condanna

Ridha Mahmoudi, imputato nel processo per la morte del sacerdote, è stato condannato all'ergastolo. La difesa ha annunciato che farà ricorso

La corte d’Assise di Como ha condannato all’ergastolo l’imputato nel processo per l’omicidio di don Roberto Malgesini, il sacerdote di Cosio Valtellino ucciso la mattina del 15 settembre di un anno fa. La difesa, che aveva chiesto una perizia psichiatrica, ha annunciato che farà ricorso.

L’udienza

I giudici hanno condannato Ridha Mahmoudi, tunisino di 57 anni, che don Roberto aveva aiutato più e più volte nel corso degli anni,  per omicidio volontario premeditato, non riconoscendo l’infermità mentale né ritenendo di dover ricorrere a una perizia psichiatrica, come invece chiesto dalla difesa legale Sonia Bova, che ha annunciato ricorso in appello. Il pubblico ministero Massimo Astori nella sua ricostruzione ha ripercorso quello che è accaduto alle 7, davanti alla chiesa di San Rocco a Como, la vita in Italia di Mahmoudi, immigrato regolare per via del matrimonio con un’italiana poi, dopo la separazione, rimasto nel nostro Paese per motivi di salute, e i sei decreti di espulsione nei confronti dell’imputato, che non sono mai stati eseguiti.

Risarcimento simbolico

La Corte, presidente Valeria Costi, e i giurati popolari, ha condannato l’imputato anche al risarcimento delle parti civili, i due fratelli di don Roberto per la somma simbolica di un euro ciascuno.

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