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Omicidio Alika, il testimone: “Ho provato a fermare l’aggressore, era feroce”

Un uomo presente al momento dell'aggressione, intervistato da Repubblica, ha fatto sapere di aver tentato di fermarlo senza successo. Il 32enne comparirà domani dal gip

L’omicidio di Alika Ogorchukwu ha lasciato sgomenta la comunità di Civitanova Marche. I testimoni del pestaggio mortale del 39enne ambulante nigeriano hanno più volte sottolineato la ferocia usata dal suo aggressore, tale da aver impedito di fermarlo a chi ha provato a farlo. Un testimone del pestaggio, intervistato da Repubblica, ha riferito di aver tentato di intervenire ma che separarli era impossibile: “Era impossibile dividerli, quel tipo era feroce”. L’uomo ha raccontato di aver chiamato la Polizia e fatto arrestare l’uomo, senza poter fare altro per salvare Alika. Un’altra testimone ha spiegato di essere rimasta impietrita nell’assistere alla violenza dell’aggressore, il 32enne Fabrizio Ferlazzo. Una serie di percosse a mani nude, durate per circa 4 minuti e protrattesi per almeno 200 metri, sotto gli occhi dei passanti.

L’aggressione ad Alika

L’uomo, dal carcere, ha provato a scusarsi. I legali starebbero valutando la richiesta di una perizia psichiatrica, in quanto il 32enne avrebbe già in passato manifestato. Contro di lui, le numerose immagini che hanno ripreso il pestaggio, oltre che la testimonianza delle persone che, in quel momento, si trovavano in Corso Umberto. Alika è stato dapprima rincorso, poi colpito con una stampella (l’uomo era claudicante a seguito di un investimento subito in precedenza) e, successivamente, picchiato selvaggiamente. L’autopsia dovrà stabilire se il decesso possa essere avvenuto per asfissia o soffocamento, ipotesi emerse a seguito dell’esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

La moglie: “Voglio solo giustizia”

Nelle scorse ore la comunità nigeriana ha manifestato contro la violenza subita dal 39enne, descritto come un uomo tranquillo, che aveva da poco ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno. Conosciuto soprattutto nel centro di Civitanova, dove era solito chiedere l’elemosina. Ma anche contro le persone che hanno assistito al pestaggio senza intervenire. La moglie di Alika, Charity Oriachi, ha detto di voler “solo giustizia” per il marito. L’aggressore comparirà domani davanti al gip.

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