Primo piano

Olimpiadi, ci siamo

Da Tokyo a Parigi con licenza di sognare. Ancora due giorni e poi si aprirà il sipario sui Giochi 2024. Con l’Italia che insegue un traguardo che potrebbe diventare storico per il nostro sport, ovvero quello di superare il tetto delle 40 medaglie (10 ori, 10 argenti e 20 di bronzo) conquistate a Tokyo. Impresa possibile, lo dicono i numeri e non si tratta di sole speranze. Innanzitutto l’Italia un record lo ha già stabilito, ed è quello di portare 402 atleti a gareggiare a Parigi (208 uomini e 194 donne), anche se in realtà erano 403 con l’ormai certa defezione di Sinner bloccato a Montecarlo da una tonsillite che gli ha impedito di prendere i volo verso Parigi.

Discipline diminuite

Venerdì la scintillante cerimonia d’apertura lungo la Senna, poi il via alle gare. Attese, speranze, ambizioni. Tra tante belle novità, il lato oscuro è dato dal calo delle discipline presenti che passeranno dalle 36 di Tokyo alle 34 di Parigi, vista l’assenza di softball e karate, oltre quella pesante della nazionale di basket che non è riuscita a qualificarsi. Il nucleo più importante è quello dell’atletica leggera con 82 atleti convocati, seguito dal canottaggio con 37 e nuoto con 36.

Le speranze azzurre alle Olimpiadi

Si riparte da Tokyo, dalle 40 medaglie conquistate. Ma l’Italia insegue un obiettivo luminoso, quello di toccare il tetto delle 47 medaglie, migliorando in particolare quelle d’oro (si punta alle dodici medaglie), e un settimo/ottavo posto nel medagliere olimpico. Le speranze azzurre sono riposte nell’atletica, reginetta di tutti gli sport, con il capitano azzurro Gianmarco Tamberi che punta a confermarsi nell’alto, ma anche Marcell Jacobs nei 100 metri e nella staffetta 4X100. Chi vuole rendere indimenticabile l’estate 2024, sono Larissa Iapichino nel lungo, Sofia Raffaeli nella ginnastica artistica, Simona Quadarella e Gregorio Paltrinieri nel nuoto, mentre nel tennis, out Jannik Sinner, speranze rivolte a Jasmine Paolini. E qui sarebbe davvero tanta roba visto che l’oro manca da cento anni.

Gli sport di squadra

L’amarezza è nel non vedere in campo la nazionale di calcio (ultima apparizione Pechino 2008), mentre a livello di sport di squadra, fari puntati sul Settebello di Alessandro Campagna, ma ancor di più nelle selezioni di volley (maschile e femminile) e naturalmente nella scherma che ai Giochi non ha mai tradito. Obiettivo podio anche per Giovanni Pellielo nel tiro a volo. Nel ciclismo voglia di stupire per Filippo Ganna nella cronometro uomini ed Elisa Longo Borghini nella prova in linea e cronometro donne. Canottaggio e tiro a volo sono sempre lì, pronti a graffiare e portare a casa una medaglia. Infine nella vela, obiettivo oro per Nicolò Renna nell’iQFoil. Non si tratta di sognare, ma a volte i sogni aiutano a vincere. Senza pressione, ma è innegabile che tornare a casa con un bel bottino, può rappresentare un bel trampolino di lancio per il nostro sport. Crederci è il minimo.

Massimo Ciccognani

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