Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso le consultazioni con i partiti e già questa mattina è attesa la nota con cui incaricherà il presidente del consiglio designato a formare il nuovo governo. La strada ormai appare tracciata: subito una legge elettorale che garantisca la governabilità e poi al voto. Lo ha confermato lo stesso Capo dello Stato nelle dichiarazioni rese al termine delle consultazioni: “Ho ascoltato tutte le voci in Parlamento e registrato con attenzione e rispetto – ha detto Mattarella – Nelle prossime ore valuterò quello che è emerso da questi colloqui e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo. Il nostro Paese ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Vi sono di fronte a noi adempimenti, impegni, scadenze che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti e scadenze interni, europee e internazionali”. Il riferimento, esplicito, era a una delle priorità nazionali, ovvero la ricostruzione post terremoto di Lazio e Marche, ma anche al Consiglio europeo in programma il prossimo 15 dicembre, con migrazione, sicurezza e giovani tra i punti salienti all’ordine del giorno. “Mi auguro – ha aggiunto il Presidente – che il clima possa articolarsi e svolgersi con un rapporto dialettico, come è necessario, per la nostra democrazia, ma sereno e costruttivo” prima di prendere atto che “c’è l’esigenza generale di una armonizzazione delle due leggi elettorali di Camera e Senato. Questa è condizione indispensabile per le elezioni”.
Un’esigenza espressa chiaramente da tutti i partiti. I Cinque stelle hanno chiesto che resti il governo dimissionario resti per l’ordinaria amministrazione fino alla sentenza della Consulta sull’Italicum prevista a gennaio per poi andare a votare immediatamente. “Oggi in Italia abbiamo due leggi elettorali diverse che generano una paralisi istituzionale dolosa generata dalla irresponsabilità della classe politica guidata da Renzi e dal Pd. Per questo abbiamo chiesto di garantire il percorso istituzionale più rapido per andare al voto con la legge elettorale che sarà certificata dalla Corte costituzionale” ha detto l’onorevole Giulia Grillo che guidava la delegazione.
Secondo il leader di Forza Italia Berlusconi “l’unica strada possibile è l’approvazione in tempi rapidi di una nuova legge elettorale condivisa per poi consentire agli italiani di esprimersi con il voto” Una posizione illustrata a Mattarella: “Fi – ha aggiunto Berlusconi – non è disponibile a sostenere un governo di larga coalizione. Tocca al Pd esprimere e sostenere un governo per la parte restante della legislatura, che deve essere la più breve possibile”. Il leader azzurro ha ribadito “anche alla luce degli eventi di questi giorni la nostra considerazione per il senso di responsabilità istituzionale del presidente Mattarella e la fiducia nel suo ruolo di garante della vita democratica del Paese in questa fase delicata”.
Dal Pd il premier dimissionario Renzi ha ribadito l’indisponibilità a guidare un nuovo esecutivo. Il capogruppo dei senatori del partito Zanda, dopo il colloquio con il Presidente che ha concluso il giro di consultazioni, ha affermato di aver “registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di responsabilità nazionale” pertanto “abbiamo assicurato al capo dello Stato tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che riterrà più opportuna. L’obiettivo è sempre quello di andare al voto in tempi il più rapidi possibili”.
L’ipotesi più accreditata resta quella di un incarico al ministro degli Esteri Gentiloni che gestisca l’emergenza terremoto e porti a una riforma della legge elettorale per poi sciogliere le camere e andare alle urne.