E’ un corpo nudo, in discreto stato di conservazione e senza la testa quello ritrovato martedì 5 aprile in una sacca sportiva a Occhiobello (Rovigo), lungo il Po. Un primo sommario esame dei resti farebbe pensare al cadavere di una donna, ma al momento è un’ipotesi. E’ quanto trapela dagli investigatori che si sono recati sul luogo della scoperta per acquisite ulteriori elementi.
A fare il ritrovamento notando la sacca con all’interno i resti nudi, un operaio alle prese con delle manutenzioni ieri sera all’altezza del Parco della Rotta e di via Malcantone, a Santa Maria Maddalena. L’uomo è stato insospettito in particolare dall’odore ed ha subito dato l’allarme. Giunti in loco anche gli specialisti del Ris.
Vittima senza nome
Il buono stato di conservazione del corpo farebbe quindi escludere le ipotesi, circolate subito dopo il ritrovamento, che si potesse trattare dei resti di una delle due donne uccise in Veneto negli anni scorsi il cui cadavere non è mai stato ritrovato. Non si tarttarebbe dunque né del corpo di Isabella Noventa – scomparsa nel 2016 – né di Samira El Attar, la mamma di 43 anni di Stanghella di cui non si hanno più notizie dall’ottobre 2019, e per la cui morte è già stato condannato all’ergastolo il marito.
Continuano così le indagini per risalire all’identità della vittima. Nella zona polesana non sono segnalate donne scomparse. Secondo gli investigatori l’omicidio potrebbe essere stato compiuto anche in un luogo molto lontano da quello del ritrovamento, e sarebbe stata la corrente del Po a trascinare a valle fino a Occhiobello la sacca contenente il cadavere, che è riaffiorata grazie alla secca del fiume. La Procura di Rovigo ha aperto sul caso un fascicolo per omicidio, a carico al momento di ignoti.