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NOZZE GAY, STOP DEL CONSIGLIO DI STATO

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Il Consiglio di Stato boccia la trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero. Palazzo Spada ha depositato le sentenze sui ricorsi contro gli annullamenti prefettizi, pronunciandosi sull’appello proposto dal Viminale e su quello incidentale promosso dalle coppie, assistite dagli avvocati di Avvocatura per i diritti Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali e transgender)- Rete Lenford.

I giudici si sono espressi nel merito sostenendo la non trascrivibilità delle nozze celebrate all’estero ed hanno ritenuto, diversamente da quanto affermato sino ad ora da quattro Tar, che sussista in capo al Ministro dell’Interno e quindi ai Prefetti il potere di annullare gli atti di stato civile.
“La sentenza – spiega la Rete Lenford – si pone in aperto contrasto con le pronunce della Corte di Cassazione sulla validità dei matrimoni contratti all`estero ed arriva ad affermazioni gravi come quella per cui l`attribuzione al giudice ordinario del controllo sulla rettificazione degli atti di stato civile sarebbe contrario alle esigenze di certezza del diritto e creerebbe un sistema non controllabile da un`autorità centrale.
La revocabilità in via amministrativa degli atti di stato civile, così ritenuta dal Consiglio di Stato, è una decisione che mette a rischio i diritti civili di ogni cittadino e stride con il principio di separazione dei poteri a cui gli ordinamenti democratici sono ispirati”.

La sentenza, inoltre, “dimostra una preoccupazione eccessiva nei confronti della politica laddove si pone un tema di ‘opportunità’ che non dovrebbe mai entrare in un`aula giudiziaria. Non condividiamo la decisione – conclude l’associazione – né per i profili di diritto civile né per quelli di diritto amministrativo e riteniamo ci siano gli estremi per continuare a sostenere le ragioni del diritto e portare la questione anche davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani”.

Soddisfatto Angelino Alfano.”L’anno scorso la mia circolare sul divieto trascrizione nozze gay contratte all’estero causò polemiche, aggressioni talvolta violente e una pioggia di ricorsi – ha commentato il ministro -. Adesso il Consiglio di Stato mi dà ragione su tutta la linea: i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono previsti dalla legge italiana, pertanto le trascrizioni fatte dai sindaci sono illegittime e la vigilanza è di competenza dei Prefetti. Molto bene”.

Francesco Volpi: