Nuovi guai in Campidoglio per la giunta Raggi. Nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza ha effettuato delle perquisizioni per acquisire tutti documenti sulle assunzioni e le nomine effettuate dal primo cittadino pentastellato nei primi cinque mesi di governo. Come riporta il sito del quotidiano La Repubblica, in particolare sarebbero state acquisite le carte relative alla nomina di Salvatore Romeo, capo della segreteria politica del sindaco, di Raffaele Marra, ora al dipartimento del personale, e di Carla Romana Raineri, ex capo di Gabinetto che si è dimessa lo scorso agosto. E’ stata proprio lei a presentare un esposto alla Procura che ha affidato l’inchiesta al pm Francesco Dall’Olio e all’aggiunto Paolo Ielo.
I documenti acquisiti
Il gruppo di ufficiali in borghese della Guardia di finanza, presentatosi al Palazzo Senatorio, ha acquisito tutti i documenti, compresi pareri e determine sui compensi, relativi alle assunzioni effettuate dalla Raggi fin dal giorno del suo insediamento. Un’enorme quantità di atti e cartelle, portata via in una serie di scatoloni, che saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Secondo Repubblica, i testi requisiti confluiranno nel fascicolo, per il momento ancora senza indagati, né ipotesi di reato, aperto in seguito all’esposto presentato dalla Raineri.
Al centro delle perquisizioni ci sarebbe, in particolare, la nomina di Salvatore Romeo, il funzionario comunale vicino al Movimento 5 Stelle che dopo la vittoria alle amministrative si mise in aspettativa dal Campidoglio per essere riassunto, dallo stesso ente, al triplo dello stipendio come Capo della Segreteria Politica della Raggi. Un’assunzione già giudicata “anomala” dall’autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Nello stesso giorno in cui Grillo si è recato nell’Urbe per affrontare l’ennesimo “caso Roma”, dovuto alle dimissioni dell’assessore all’Ambiente, Paola Muraro, cui è stato recapitato un avviso di garanzia, negli uffici del Comune capitolino entrava anche la Finanza per ordine della Procura.
La replica della Raggi: “Nulla da nascondere”
“Perquisizioni? Nulla da nascondere“. Queste le parole di Virginia Raggi, che ha affidato a un tweet il suo primo commento sulla vicenda. “Ho messo a disposizione i documenti richiesti in assoluta serenità”. Poi, nel corso della conferenza stampa sulle partecipate, ha aggiunto: “Questa vicenda sta assumendo toni ridicoli. La magistratura lavorerà, sono atti dovuti ed è follia pensare che non siamo disponibili a collaborare con l’autorità giudiziaria. Ma è simpatico che tutto sia partito dall’ex capo di gabinetto che fu nominata con una procedura diversa rispetto a quella che io avevo individuato, dunque con una forzatura a cui sono stata indotta”.