“Unisco la mia voce a quella dei Vescovi della Nigeria per condannare il vile rapimento di 317 ragazze, portate via dalla loro scuola, a Jangebe. Prego per queste ragazze, perché possano presto tornare a casa, e sono vicino alle loro famiglie”. Così Papa Francesco, in un tweet reso pubblico qualche ora fa, aveva rivolto il suo appello affinché le giovani studentesse rapite in una scuola di Jangebe, nello Stato di Zamfara, fossero immediatamente rilasciate. Una preghiera che, poche ore dopo, sembra aver dato i suoi frutti immediati.
Unisco la mia voce a quella dei Vescovi della Nigeria per condannare il vile rapimento di 317 ragazze, portate via dalla loro scuola, a Jangebe. Prego per queste ragazze, perché possano presto tornare a casa, e sono vicino alle loro famiglie.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) February 28, 2021
Il rilascio delle studentesse
Secondo l’emittente Naija News, infatti, le ragazze sarebbero state rilasciate dai rapitori, che per portarle via non avevano esitato a irrompere nei loro dormitori. Le giovani, ora, si troverebbero nel palazzo dell’emiro di Anka e, a breve, dovrebbero essere trasferite nella capitale dello Stato dello Zamfara, Gusau. La fine di un incubo che, a quanto pare, dopo il rapimento sarebbe proseguito nella foresta che separa Dangulbi da Sabon Birnin Banaga, nell’area di Maru. Nessuna informazione, per ora, sulle modalità del rilascio. Non è stata data notizia né di un riscatto, né di altre operazioni o trattative con i rapitori.