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Netanyahu si scusa per il 7 ottobre

Intervistato da Time, il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, si è per la prima volta pubblicamente scusato dei fatti del 7 ottobre scorso. Il capo del governo di Israele si è detto “profondamente dispiaciuto” di quanto accaduto e ha precisato di chiedersi cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo. Intanto, Israele assesta un altro colpo ai vertici di Hamas.

7 ottobre, le scuse di Netanyahu

“Mi dispiace profondamente che sia successa una cosa del genere. Ti guardi sempre indietro e ti chiedi se avremmo potuto fare qualcosa che lo avrebbe impedito”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un’intervista a Time. La rivista americana nella sua introduzione ha ricordato che nei primi 10 mesi della guerra a Gaza Netanyahu ha sempre rifiutato di scusarsi per aver lasciato Israele vulnerabile ad un attacco di quella portata da parte di Hamas. E la prima domanda della lunga intervista è stata appunto se fosse disposto a scusarsi. “Scusarmi? Certamente”, la sua risposta.

Potenziale tregua

Il quotidiano libanese Al-Akhbar ha riferito che alti funzionari in Egitto, Stati Uniti, Qatar e Israele hanno discusso la possibilità di raggiungere una tregua di sei settimane a Gaza che non includerebbe il rilascio dei rapiti. Secondo un report del notiziario Channel 12, Israele ha comunicato sia a Hezbollah che all’Iran che qualsiasi danno ai civili nel Paese nell’attacco minacciato per l’uccisione del capo militare Fuad Shukr a Beirut e del capo politico di Hamas a Teheran “rappresenterà una linea rossa, che porterà a una risposta sproporzionata”.

Altro colpo ad Hamas

L’esercito e i servizi di sicurezza israeliani hanno annunciato di aver ucciso nei giorni scorsi nella Striscia di Gaza un terrorista di Hamas che era direttamente coinvolto negli attentati in Giudea e Samaria. “Lo scorso 24 luglio, durante un’operazione congiunta tra l’esercito e i servizi israeliani – scrive l’Idf sul proprio canale Telegram -, è stata colpita un’area nella quale operava il terrorista di Hamas Nael Sakhl. Alcuni giorni dopo l’attacco sono state ricevute informazioni che l’uomo era stato eliminato”. “Per oltre un decennio – prosegue la nota – Nael ha operato nei ‘quartieri generali in Cisgiordania’ di Hamas, un’organizzazione responsabile degli attacchi terroristici in Giudea e Samaria. Allo stesso tempo era coinvolto in attività terroristiche, finanziarie e nella fornitura di armi a cellule terroristiche che promuovevano il terrore contro civili israeliani e militari dell’Idf in Giudea e Samaria”.

Chi era Sakhl

Sakhal era un membro attivo dell’unità di Hamas responsabile di attacchi terroristici in Cisgiordania. L’esercito ha anche affermato che era direttamente coinvolto nel finanziamento e nell’armamento di attacchi terroristici contro civili e soldati israeliani. L’umo fu arrestato per la prima volta nel 2003 e condannato all’ergastolo per il suo ruolo in un attacco suicida in Israele. Nel 2011, fu rilasciato nell’accordo di scambio che portò alla liberazione di oltre 1.000 detenuti palestinesi in cambio del soldato israeliano Gilad Shalit.

Fonte: Ansa

redazione

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