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Netanyahu sente Biden: prima telefonata dopo il blitz a Gaza

Colloquio telefonico tra il premier israeliano e il presidente degli Stati Uniti, che ribadisce: "Israele si difenda in linea con le leggi umanitarie internazionali"

Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, ha intrattenuto uno scambio telefonico con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Si tratta della prima telefonata dopo lo sconfinamento a Gaza delle truppe di Tel Aviv. Tensioni nel Daghestan: folla in aeroporto dopo l’annuncio dell’atterraggio di un aereo israeliano.

Netanyahu sente Biden

Il presidente Joe Biden e il premier Benyamin Netanyahu si sono parlati oggi al telefono. È il primo scambio tra i due dal blitz dell’esercito israeliano nella Striscia.

Joe Biden ha ribadito a Benjamin Netanyahu che “Israele ha ogni diritto e responsabilità di difendere i suoi cittadini dal terrorismo” e ha messo in evidenza che “è necessario che lo faccia in linea con le leggi umanitarie internazionali che danno la priorità alla tutela dei civili”. Lo afferma la Casa Bianca riferendo della conversazione telefonica, la prima da quando Israele è entrato a Gaza, fra il presidente Joe Biden e il premier Benjamin Netanyahu.

Tensione a Daghestan

Ore di tensione all’aeroporto di Makhatchakala, capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana del Daghestan, dove diverse decine di persone hanno preso d’assalto la pista e il terminal dopo che era stato annunciato l’atterraggio di un aereo proveniente da Israele. Drammatiche le immagini che circolano sui social e che testimoniano quella che sembra essere una vera a propria caccia all’uomo, con echi sinistri di pogrom. Nei video si sente tra le persone che hanno invaso lo scalo anche qualcuno che urla ‘Allah u Akbar’, mentre altre immagini mostrano decine di uomini che abbattono le barriere, cercano di controllare le auto in uscita dall’aeroporto o sfondano le porte all’interno del terminal.

Scalo chiuso

A placare gli animi l’intervento delle forze speciali e della polizia, mentre le autorità lanciavano un appello a cessare gli “atti illegali”. Lo scalo resterà chiuso fino al 6 novembre. Il capo della Repubblica russa del Daghestan ha denunciato la folla inferocita, promettendo loro una punizione. “Tutti i daghestani si immedesimano nella sofferenza delle vittime delle azioni di persone e politici ingiusti e pregano per la pace in Palestina. Ma quello che è successo nel nostro aeroporto è oltraggioso e dovrebbe ricevere un’adeguata valutazione da parte delle forze dell’ordine”, ha affermato Serghiei Melikov, governatore della repubblica, aggiungendo che “questo sarà fatto”.

Fonte: Ansa

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