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Netanyahu: “Riporteremo a casa tutti i rapiti”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ringraziando chi ha reso possibile la liberazione dei quattro ostaggi rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre, ha dichiarato che Israele non si fermerà finché non li avrà recuperati tutti. Il forum delle famiglie degli ostaggi chiede alla comunità internazionale di “esercitare la necessaria pressione su Hamas affinché accetti l’accordo proposto”.  

Netanyahu: “Completeremo la missione”

Non ci fermeremo finché non avremo completato la missione e riportato a casa tutti i nostri rapiti”. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu ringraziando il ministro della difesa Yaov Gallant, il capo di stato maggiore Herzi Halevi, quello dello Shin Bet Ronen Bar e tutta la squadra che ha partecipato alla liberazione dei rapiti. “Ancora una volta, avete dimostrato che Israele non si arrende al terrorismo e agisce – ha sottolineato – con creatività e coraggio senza limiti, per riportare a casa i nostri rapiti”. “In un modo o nell’altro riporteremo a casa tutti gli ostaggi“. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu all’uscita dell’ospedale Tel HaShomer dove ha incontrato i 4 ostaggi liberati e i loro familiari. “Quando ho sentito ‘il diamante è nelle nostre mani’ – ha raccontato – mi sono emozionato. E’ una operazione eroica che sarà ricordata nella storia dell’eroismo del popolo di Israele”. “Ma abbiamo pagato un prezzo, il comandante Arnon Zamora, un ufficiale. So il dolore che la famiglia sta vivendo”.

Le famiglie: “Riportare indietro vivi e morti”

“L’eroica operazione dell’Idf che ha liberato e riportato a casa Noa Argamani, Shlomi Ziv, Andrey Kozlov e Almog Meir Jan è un trionfo miracoloso. Ora, con la gioia che travolge Israele, il governo deve ricordare il suo impegno a riportare indietro tutti i 120 ostaggi ancora detenuti da Hamas: i vivi per la riabilitazione, gli uccisi per la sepoltura”. Lo dichiara il Forum delle famiglie degli ostaggi. “Continuiamo a chiedere alla comunità internazionale di esercitare la necessaria pressione su Hamas affinché accetti l’accordo proposto e rilasci gli altri 120 ostaggi tenuti prigionieri. Ogni giorno è un giorno di troppo“.

Noa: “Emozionata”

Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo“. Queste le prime parole che Noa Argamani ha pronunciato nella conversazione avuta con con il premier israeliano Benyamin Netanyahu, dopo la sua liberazione da Gaza. “Neppure per un minuto – ha risposto Netanyahu – abbiamo smesso di pensare a te e non ci siamo arresi. Non so se ci hai creduto ma noi non ci siamo arresi”.

Fonte Ansa

redazione

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