Navalny, Mosca respinge le accuse: “Nei nostri test nessuna sostanza tossica”

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E’ un botta e risposta a distanza quello fra Mosca e Berlino, nei cui rapporti pesa come un macigno la vicenda di Aleksej Navalny. L’oppositore di Vladimir Putin è ricoverato da settimane in un ospedale della capitale tedesca, dove è stato trasportato d’urgenza a seguito di un avvelenamento. Nella giornata di ieri, il governo tedesco aveva fatto sapere di aver identificato la sostanza responsabile del coma, parlando di un agente nervino noto come Novichok.

La stessa sostanza che, nel 2007, aveva quasi ucciso l’ex 007 sovietico Sergej Skripal e sua figlia Yulia. Entrambi avvelenati in un centro commerciale di Salisbury, nel Regno Unito. Il governo Merkel aveva chiesto al Cremlino di fare chiarezza sulla vicenda ma, come prevedibile, la Russia continua a respingere le accuse.

La replica di Mosca

Il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov, ha replicato alle parole del suo omologo tedesco, Steffen Seibert, riferendo l’estraneità di Mosca alla vicenda che sta coinvolgendo Navalny. “Non capiamo – ha detto – quale potrebbe essere la ragione per eventuali sanzioni… Sceglierei le parole con attenzione quando si parla di accuse contro lo Stato russo perché non ci sono accuse al momento e non c’è motivo per accusare lo Stato russo“.

In sostanza, Mosca non è disposta “ad accettare nessuna accusa a questo proposito”, dicendosi comunque disponibile al confronto. “Certamente non vorremmo che i nostri partner in Germania e in altri Paesi europei si precipitassero a fare valutazioni, preferiremmo stabilire un dialogo”.

Navalny e i test russi

Per quanto riguarda Navalny, Peskov ha auspicato la piena risoluzione dei punti oscuri della vicenda. “Si spera che le cause di questo incidente vengano stabilite; siamo interessati a farlo, lo vogliamo e abbiamo bisogno di informazioni dalla Germania per farlo. Informazioni che non abbiamo ancora avuto”.

Per quanto riguarda il Novichok, che secondo i test tedeschi sarebbe responsabile dell’avvelenamento, il portavoce ribadisce che negli esami effettuati dai medici russi non sarebbe risultata nessuna sostanza tossica. “Non credo, in generale, che l’avvelenamento di questa persona possa giovare a nessuno. Vorremmo che i nostri partner in Germania e in altri Paesi europei non esprimessero giudizi affrettati”.

DM: