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Strage di migranti, l’appello di Mattarella

Continua a salire il bilancio delle vittime del naufragio davanti alle coste calabresi. Il Capo dello Stato: "Impegno diretto nelle politiche migratorie". Fermato il sospetto scafista

Circa 60 superstiti, 59 corpi recuperati. E il timore che il bilancio delle vittime possa spingersi oltre le 100. È stata una strage quella provocata dal naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi, che ha coinvolto anche bambini, alcuni dei quali neonati. Una tragedia che ora chiama in causa l’Europa.

La provenienza dei migranti

È stato fermato un presunto scafista, un cittadino turco. Tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non è stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime. Piangono senza parlare, avvolti in un dolore terribile e muto, i circa 60 migranti superstiti portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Hanno tolto i vestiti bagnati e sono avvolti da coperte, riuniti, con lo sguardo fisso nel vuoto, accomunati dal dolore e dalla disperazione. Una donna, che ha il naso fratturato, grida disperata il nome del figlio che non trova più.

I migranti provenivano da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area. Erano su un caicco che non ha retto alla forza del mare, particolarmente mosso, e si è spaccato a pochi metri dalla costa.

Meloni: “Profondo dolore”

“Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini”. Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”. Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”.

“Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?”. Sono le domande che pone, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in relazione alla tragedia dello sbarco di migranti a Cutro. “Tutte domande che, purtroppo – aggiunge Occhiuto – ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”.

L’appello di Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’esprimere il “dolore” per il naufragio davanti alle coste crotonesi, sollecita “un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”. È altrettanto indispensabile – aggiunge – che l’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie.

Von der Leyen: “Trovare una soluzione”

“Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La conseguente perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia. Tutti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale”. Lo scrive su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare una soluzione. Ora. L’Ue ha bisogno di regole comuni e aggiornate che ci permettano di affrontare le sfide della migrazione”. Lo dichiara sui social la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola affermando che “la tragedia avvenuta al largo delle coste di Crotone mi lascia rabbia e cuore spezzato”. “Esistono piani per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione – aggiunge Metsola -. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì”.

Fonte: Ansa

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