Decine di corpi recuperati, alcuni superstiti hanno informato i soccorritori che a bordo del barcone viaggiavano almeno 250 persone. Il naufragio sarebbe avvenuto a causa del mare molto mosso, che ha spezzato in due il peschereccio sul quale i migranti tentavano di raggiungere l’Italia.
Tragedia al largo di Crotone
Sale a 33, ma è un dato sempre provvisorio, il bilancio dei migranti morti a “Steccato” di Cutro, nel Crotonese, dopo che il peschereccio sul quale si trovavano si è spezzato in due. Un bilancio che è destinato certamente ad aggravarsi. Intanto è stato trovato sulla spiaggia un gruppo di migranti vivi, una cinquantina, che si trovavano sullo stesso peschereccio sul quale viaggiavano le vittime. I superstiti sono stati soccorsi e rifocillati dal personale del 118 e della Croce rossa.
Il naufragio
Ci sono anche molti bambini tra le vittime del naufragio di migranti in Calabria. È quanto stanno scoprendo, col passare delle ore, soccorritori ed investigatori. Molte anche le donne. Buona parte dei cadaveri sono sparsi sulla superficie del mare, mentre altri si trovano sulla spiaggia. I circa cinquanta superstiti trovati sulla spiaggia hanno raccontato ai soccorritori, infatti, che sul peschereccio su cui viaggiavano, che si è spezzato in due a causa del mare molto mosso, erano almeno in 250. L’ipotesi che viene fatta da investigatori e soccorritori è che le vittime del naufragio siano dunque molte di più delle 33 accertate fino adesso.
Bilancio in crescita
Erano su un’imbarcazione che è stata spezzata in due dalle onde, in una situazione di mare molto mosso, i migranti morti all’alba di oggi a “Steccato” di Cutro, nel Crotonese. Le persone che si trovavano sull’imbarcazione (si sarebbe trattato di un peschereccio) sono finite in mare e sono morte annegate. I morti accertati, al momento, sono trenta, ma sono ancora molti i cadaveri da recuperare. Il bilancio delle vittime potrebbe, dunque, aggravarsi ulteriormente.
Fonte: Ansa