Nato: “Escalation seria, siamo in allerta”. Putin: “Smilitarizzare l’Ucraina”

L’Occidente continua ad annunciare la decisione della Russia di riconoscere le autoproclamate repubbliche separatiste della regione orientale dell’Ucraina, il Donbass, e annuncia sanzioni. A un giorno di distanza da quella presa di posizione, Putin afferma che “accordi di Minsk” non esistono più, chiede la smilitarizzazione dell’Ucraina e dichiara che “l’ingresso dell’esercito russo in Ucraina dipenderà dalla situazione sul terreno”. “Noi condanniamo la decisione di Mosca” di riconoscere le repubbliche di Lugansk e Donetsk e “condanniamo l’incursione militare in Ucraina”, afferma il segretario della Nato Jens Stoltenberg. “E’ una escalation seria provocata dalla Russia”. Stoltenberg ribadisce il “supporto politico e finanziario” all’Ucraina. “La Russia è passata all’azione militare, siamo in allerta, monitoriamo la situazione“, aggiunge. Intanto il bilancio degli scontri di oggi tra le truppe governative ucraine e i separatisti si sarebbe concluso con 47 violazioni del cessate il fuoco, due militari feriti e un miliziano delle cosiddetta repubblica autonoma di Luhansk sarebbe rimasto ucciso.

Gli scontri

Le forze armate ucraine hanno fornito un nuovo bilancio degli scontri in corso con i separatisti del Donbass. Nella giornata di oggi, fino alle 17 locali (le 16 in Italia), le violazioni del cessate il fuoco segnalate da Kiev sono state 47, con due soldati feriti.

Sono 44 gli attacchi condotti oggi dalle forze armate ucraine contro l’autoproclamata repubblica separatista di Donetsk, nel Donbass. Lo ha affermato il portavoce della milizia locale, Eduard Basurin, citato da Interfax, secondo cui sono stati sparati circa 400 colpi d’artiglieria e di mortaio. In precedenza, l’altro territorio filo-russo nella regione, quello di Lugansk, aveva segnalato 39 raid di Kiev.

Un miliziano di Luhansk è rimasto ucciso in un bombardamento ucraino sul villaggio di Zhelobok, ha dichiarato a Interfax l’ufficio del Centro congiunto per il controllo e il coordinamento del cessate il fuoco di Lugansk, affermando che le forze di Kiev avrebbero impiegato nell’attacco mortai da 82 mm, lanciagranate e armi leggere.

Stoltenberg (Nato): “Risposta congiunta”

“L’attacco a un Paese alleato della Nato genererà una risposta congiunta da parte di tutti gli alleati. Bisogna evitare qualsiasi tipo di attacco a paesi della Nato”, cosìStoltenberg ribadendo la natura “difensiva” della Nato. “Abbiamo circa 100 aerei e 120 navi in allerta alta”, spiega Stoltenberg ricordando che i Paesi dell’Alleanza hanno inviato” migliaia” di militari nei Paesi dell’aera orientale dell’Europa, dalla Lituania alla Romania.

Vertice straordinario

G7 straordinario dei ministri degli Esteri prima della riunione informale dei capi delle diplomazie dei Paesi Ue appena iniziata a Parigi. Il focus, secondo quanto si apprende, è stato ovviamente la crisi in Ucraina e il coordinamento tra gli alleati sulle sanzioni alla Russia. “L’Italia – ha detto il titolare della Farnesina Lugi Di Maio – sostiene convintamente l’integrità e la sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti e condanna fermamente la decisione della Federazione Russa di riconoscere le cosiddette Repubbliche separatiste di Lughansk e Donetsk“.

Di Maio: “Azioni militari inaccettabili”

Parlando alla stampa al termine del consiglio informale straordinario, Di Maio ha condannato le “azioni militari inaccettabili” della Russia in Ucraina, così come “inaccettabile è il riconoscimento delle due repubbliche autoproclamatesi nel Donbass”. “La giornata di oggi – ha proseguito il ministro – ci ha permesso come Italia assieme ai partner del G7 e ai ministri degli Esteri dell’Unione europea di coordinare l’azione sulle sanzioni contro la Russia. Sia al livello di G7 sia al livello di consiglio degli Affari Esteri dell’Unione europea concordiamo sul procedere con le sanzioni rispetto alle azioni militari che sta muovendo in queste ore la Russia in Ucraina”.

Notizia in aggiornamento

Lorenzo Cipolla: