Nations League, l’Italia parte piano: con la Bosnia è 1-1

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L’Italia si ferma a undici vittorie di fila. Ricomincia con un pareggio a Firenze contro la Bosnia nella prima di Nations League. Finisce 1-1: apre il romanista Dzeko, fa pari Sensi con la complicità di Sunijc. Poco ritmo, comprensibile di questi tempi, e alla fine un pari che accontenta entrambe. Per la vera Italia, c’è tempo.

Italia e Bosnia, così in campo

Qualche sorpresa all’annuncio delle formazioni. Entrambi si schierano con uno speculare 4-3-3. Nell’Italia c’è Chiesa nel tridente offensivo insieme a Insigne e a Belotti preferito a Ciro Immobile. In mezzo Mancini preferisce un tridente dai piedi buoni con Barella, Sensi e Pellegrini, Jorginho, arrivato per ultimo in ritiro a Coverciano si accomoda in panca. Dietro accanto a Bonucci c’è Acerbi e qui prima del via c’è stato un piccolo giallo. Mancini aveva inserito in formazione Chiellini, ma nella lista presentata è finito il nome di Acerbi e non è stato più possibile cambiare. A sinitra spazio a Biraghi, a destra si rivede Florenzi, appena rientrato alla Roma dopo il prestito al Valencia, ma con le valige in mano visto che non rientra nei piani di Fonseca. Nella Bosnia c’è l’0ggetto del desiderio di Juve e Inter, ovvero Edin Dzeko che fa reparto da solo. Lo sostiene un vivace Hodzic. Pesante l’assenza di Miralem Pjanic.

Poche emozioni

Al Franchi, nella prima di Nations League, un silenzio assordante, per dirla alla Califano, un silenzio che fa “na caciara”, visto che in campo i calciatori anticipano le mosse. Surreale l’atmosfera. Formazione compatta, quella bosniaca che in fase di non possesso si dispone con 5 uomini lasciando il solo Dzeko im fase offensiva. Un primo tempo al di là della noia, rattristito dalle alchimie di centrocampo. Bosniaci coperti e pronti a sfruttare il controgioco. Ovviamente la partita la fa l’Italia o meglio, ci prova, visto che di spazi per andare a colpire Sehic ce ne sono assai pochi. Si da da fare Insigne che prova ad andare via con la naturalezza che lo contraddistingue, in mezzo Barella è in buona condizione, ma è nella globalità che gli azzurri non decollano. Ritmi bassissimi, complice una stagione appena finita, come sappiamo, ed era difficile pretendere il contrario. Ci prova Insigne poi Chiesa, ma non va. Acerbi si immola su Visca lanciato da un erroraccio di Sensi poi, gran destro a giro di Insigne che fa gridare al gol. L’Italia preme, ma in controgioco Bosnia pericolosa. prima con Dzeko, bravo Belotti in fase difensiva, poi Visca spreca tutto con un sinistro in Fiesole da posizione invitante. Ci prova anche Belotti con una conclusione debole e telefonata. Tutto qui il primo tempo. Merito della Bosnia che ha chiuso tutti gli spazi e che fa valere una migliore prestanza fisica. Italia lenta e prevedibile, che non si accende mai.

Dzeko colpisce

Mancini chiede più spinta a Biraghi e Florenzi, mentre l’Italia prende campo e avanza sensibilmente il baricentro. Insigne fa tutto destro, altro destro a giro, Sehic c’è. Azzurri in controllo ma a sfiorare il vantaggio è la Bosnia. Hodzic si beve Florenzi, supera anche Donnarumma e dalla linea di fondo prova una conclusione impossibile. Palla che centra in pieno il palo, ma che brivido. Barella è il più ispirato e lo aveva dimostrato anche in Europa League con l’Inter. L’Italia torna a spingere, gran cambio di gioco di Chiesa che trova Insigne che colpisce di testa e palla sul palo con deviazione di Hodzic. La Nazionale dietro mostra qualche incrinatura, e d’improvviso arriva il vantaggio bosniaco. A firmarlo Edin Dzeko che raccoglie un pallone in area e dopo un batti e ribatti la mette alle spalle di Donnarumma: 1-0 Bosnia. Vantaggio che conferma la qualità dell’attaccante romanista, a tratti lasciato troppo solo contro la difesa azzurra, ma che alla prima occasione, non ha perdonato. Vantaggio bosniaco dopo un’ora di gioco.

Pari azzurro

Italia che riprende a spingere ventre a terra, Mancini pronto a qualche cambio. Intanto ci prova Barella con Sehic che si accartoccia sul primo palo. Mancini chiama Zaniolo ma intanto i suoi trovano il pari. Gran palla di Insigne per Sensi, gran destro dell’interista deviato nettamente da Sunijc e palla alle spalle di Sehic: 1-1 quando alla fine ne 23. L’Italia continua a spingere e Florenzi lanciato nello spazio, calcia fuori. Dentro Zaniolo, fuori Chiesa. Ma è pronto anche Immobile, fuori il Gallo Belotti, con Mancini che cambia 2/3 del tridente offensivo. Serve sprint e brillantezza che l’Italia può trovare nei piede dei neo entrati. Insigne mette dentro un pallone d’oro, Zaniolo c’è ma mette fuori, ma la bandierina era alzata e non sarebbe stato gol. Azzurri che adesso dimostrano di avere più qualità, ma anche più vitalità.

Ritmi lenti

Cambio anche nella Bosnia: esce Hodzic, dentro Besic. Gli azzurri mancano di velocità e la manovra ne risente. Dieci alla fine, l’Italia la vuole vincere ma deve fare attenzione a non offrire alla Bosnia il destro per offendere. Altro cambio nella Bosnia, dentro Civic, fuori Kolasinac, poi Milosevic prende il posto di Visca, mentre Mancini manda in campo Kean al posto di Pellegrini quando alla fine ne mancano appena quattro. Azzurri adesso a quattro davanti a giocarsi il tutto per tutto. L’Italia si scopre e rischia pericolosamente in controgioco. Quattro di recupero. Che non sortiscono effetti colorati d’azzurro. Finisce 1-1 l’esordio azzurro, tra luci e ombra. Colpa del coronavirus che ha cambiato le carte in tavola. C’è molto da lavorare, Mancini lo sa, ma c’è bisogno di ritrovare ritmi ancora lontani per rivedere l’Italia che nelle qualificazioni europee ne aveva fatte dieci di fila. C’è tempo.

Massimo Ciccognani: