Natale off limits, il calendario del governo: cosa si può fare

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Non un lockdown ma chiusure scaglionate. Il governo prova a far quadrare tutto per consentire il Natale senza dar via libera ai contagi. E quel che ne viene fuori è un’alternanza fra zone rosse e arancioni (rispettivamente dieci e quattro giorni) fra giorni festivi e prefestivi, con una concessione in minima parte per i giorni centrali, durante i quali saranno consentiti due ospiti a tavola oltre ai conviventi.

L’invito è a restare a casa il più possibile. Perlomeno quello percepito fra le righe del messaggio del premier Giuseppe Conte, arrivato ieri in serata e che ha finalmente sciolto le riserve sul Natale. Parola d’ordine prudenza. Alla luce di quanto visto nei giorni scorsi e per cercare di frenare il contagio. O, come dicono gli esperti, di scongiurare la terza ondata.

Zona rossa: così per Natale

Questo il calendario: complessivamente 10 giorni di zona rossa, dal 24 al 27 dicembre, il 31 dicembre e dall’1 all’5 gennaio. “Colore” che sarà valido per ogni zona del Paese e che andrà a riguardare i giorni centrali delle festività. Niente spostamenti in entrata e in uscita fra le regioni durante la zona rossa, “salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.

Restano aperte, come durante il lockdown, le farmacie, gli alimentari e altri servizi essenziali. Niente attività commerciali, bar e ristoranti, che potranno effettuare consegne a domicilio e servizio da asporto ma fino alle 22. Per quanto riguarda le attività motorie, sarà consentito svolgerle individualmente e in prossimità della propria abitazione, rispettando la distanza di un metro “con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione“. Ok anche all’attività sportiva ma in forma individuale ed esclusivamente all’aperto.

Zona arancione

Per i giorni del 28, 29, 30 dicembre 2020 e del 4 gennaio 202, valide le regole della zona arancione. Consentiti gli spostamenti all’interno del comune o per raggiungerne uno vicino per acquisto di beni di prima necessità. Deroga anche per gli spostamenti in altri comuni nel raggio di 30 chilometri per i comuni con meno di 5 mila abitanti.

Per quanto riguarda gli spostamenti all’interno della propria regione, ok per raggiungere le seconde case. Non saranno vietati gli incontri ma vigerà la raccomandazione del governo: poche persone in casa oltre ai propri conviventi e sempre con i dispositivi di protezione.

Damiano Mattana: