La Nasa punta alla Luna: via libera alla missione Artemis 1

Via libera della Nasa al lancio della missione simbolo del ritorno alla Luna, Artemis 1: il volo senza equipaggio diretto all’orbita lunare ha avuto il “Go” per lunedì 29 agosto. A meno di una settimana dal lancio, i responsabili della missione si sono incontrati al Kennedy Space Center di Cape Canaveral (Florida) per discutere gli dettagli tecnici della missione, che sarà portata in orbita dal più grande razzo mai costruito, lo Space Launch System (Sls) da 4,1 miliardi di dollari. Riuniti per tutta la giornata, i tecnici hanno passato in rassegna ogni dettaglio della missione, da quelli tecnici alle condizioni meteorologiche, che a Cape Canaveral sono sempre un’incognita. Hanno quindi dato il via libera al conto alla rovescia, che scatterà alle 10,23 di sabato 27 agosto e avrà una durata di 46 ore e 10 minuti, in vista del lancio, alle 14,33 italiane del 29 agosto. Da quel momento ci saranno due ore in cui sarà possibile lanciare, superate le quali la seconda possibilità di lanciare è prevista il 2 settembre alle 18,48 e una terza il 5 settembre alle 23,12.

Cos’è la missione Artemis

Artemis 1 è una missione senza equipaggio nella quale il razzo Sls porterà in orbita la capsula Orion, carica di strumenti scientifici, alcuni dei quali dell’Agenzia Spaziale Italuana (Asi), e con a bordo tre manichini. Costruita dalla Lockheed Martin, con il modulo di servizio fornito dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), la capsula Orion dovrà affrontare una missione di 42 giorni, nella quale percorrerà l’orbita lunare. Il rientro è previsto il 10 ottobre, con un tuffo nell’Oceano Pacifico. “E’ un volo di test” e “non privo di rischi”, ha detto l’ex astronauta Bob Caban, attualmente amministratore associato della Nasa. “Abbiamo analizzato i possibili rischi al meglio delle nostre possibilità e abbiamo adottato tutte le misure possibili per mitigarli”. Da questo volo, ha aggiunto, “abbiamo molte cose da imparare”. La priorità della missione Artemis 1 è verificare la capacità dello scudo termico della capsula Orion di proteggere l’equipaggio dalle temperature altissime che si raggiungono al rientro nell’atmosfera.

Manuela Petrini: