Tutto facile per la Juventus che bagna l’esordio in campionato con una vittoria netta contro il Sassuolo. In trasferta Verona, la squadra di Spalletti non poteva aprire la stagione meglio di così.
E’ proprio un’altra Juve: 3-0 al Sassuolo
Allo Juventus Stadium finisce 3-0 per effetto dei gol messi a segno da Di Maria e Vlahovic nel primo tempo, ancora di Vlahovic a inizio ripresa. Parte meglio il Sassuolo che si fa vedere dalle parti di Perin con una certa pericolosità, prima con Berardi, alto di poco sopra la traversa, poi Defrel colpisce debole davanti a Perin, poi ancora Defrel, conclusione dalla distanza, Perin c’è. Juve cinica e spietata e così alla prima occasione, passa. Girata al volo di Di Maria su centro di Alex Sandro, conclusione sporca che inganna Consigli per l’1-0. Il raddoppio arriva al tramonto della prima frazione: contatto in area tra Ferrari e Vlahovic, Rapuano dice che è calcio di rigore. E Vlahovic non sbaglia: 2-0. Ripresa che si apre con la Juventus che prende il largo, con il 3-0 firmato ancora da Vlahovic. I neroverdi sbagliano l’uscita, Di Maria è lesto a recuperare e servire a Vlahovic una palla troppo invitante per non essere sfruttata. Allegri cambia, c’è l’esordio del neo bianconero Kostic in un match saldamente nelle mani dei bianconeri, il Sassuolo è generoso, ci prova, ma la strozza resta in gola. Juve solida, pratica, ma soprattutto vincente. Come voleva Massimiliano Allegri. L’esordio è giusto. A giudicare dal primo impatto, è proprio un’altra Juve.
Napoli, manita al Verona
In attesa dei nuovi, ulteriori rinforzi, il Napoli passeggia al Bentegodi: 5-2 al Verona, al termine di una partita dominata dall’alto di una netta e indiscutibile superiorità tecnica e tattica. Sugli scudi il neo acquisto Kvaratskhelia, che si concede un gol e un assist. Completano l’opera le reti di Osimhen, Zielinski, Lobotka e Politano, mentre sono Lasagna ed Henry a tenere in vita i veronesi. Proprio Lasagna, dopo un avvio di solo Napoli, al primo affondo colpisce gli azzurri e illude i gialloblù, ma il Napoli la ribalta con irrisoria facilità: prima il pari il pari di Kvaratskhelia, poi prima del riposo mette la freccia Osimhen. Nella ripresa subito il guizzo del Verona con Henry che firma l’inatteso pari. Ma è un fuoco di paglia e pura illusione perché il Napoli, con la forza dei nervi distesi, torna avanti e la chiude a stretto giro. La freccia la mette Zielinski con una chirurgica botta da fuori. Il Verona si apre e lascia spazio al controgioco azzurro che non perdona. L’allungo è di Lobotka, mette il punto esclamativo sul match Politano per i definito 5-2. Verona gran poca cosa, è vero, ma la prova del Napoli, è da applausi.