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Mutazione Covid, il primo caso in Italia è una donna

"Variante inglese" individuata anche nel nostro Paese: una donna rientrata dal Regno Unito. Positivo anche il convivente

E’ una donna italiana il primo caso della nuova variante del Covid-19 in Italia. In un clima che ricorda fin troppo da vicino quello di un anno fa, quando arrivarono i primissimi casi nel nostro Paese.

La paziente è in isolamento all’Ospedale Militare di Roma assieme al suo convivente, risultato anche lui positivo. La donna era rientrata giorni fa dal Regno Unito, dove si trovava per lavoro.

Secondo gli esperti, la variante inglese ha una carica virale superiore, ma non compromette l’efficacia del vaccinoLa cosiddetta “variante inglese” ha già costretto a nuove misure restrittive nel Regno Unito, ma anche altri Stati (fra cui l’Italia) ha disposto strategie cautelative, come chiudere il traffico aereo con la Gran Bretagna. Ora però anche l’Italia entra nel novero dei Paesi che si ritrovano a fare i conti con la mutazione del virus.

Il paziente

“Il Dipartimento scientifico del Policlinico militare del Celio – scrive il Ministero della Salute -, che in questa emergenza sta collaborando con l’Istituto superiore della sanità, ha sequenziato il genoma del virus Sars-Cov-2 proveniente da un soggetto risultato positivo con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna”. Sembra che il paziente in questione fosse tornato nei giorni scorsi dal Regno Unito, con volo atterrato a Fiumicino. Ora paziente e convivente sono entrambi in isolamento. Inoltre “hanno seguito, insieme agli altri familiari e ai contatti stretti, tutte le procedure stabilite dal ministero della Salute”.

Cultura della vaccinazione

In giornata, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza che sospende i voli da e per il Regno Unito. Cercando, al contempo, di rassicurare sulla questione vaccino, spiegando che non è detto (anzi, è poco probabile) che la mutazione del virus possa compromettere la campagna vaccinale.

Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, resta anch’egli sul tema vaccini, sostenendo come questa resti la strada da seguire: “La strada di creare una cultura della vaccinazione è quella maestra, come la strada della persuasione, ma per le categorie sanitarie potrebbe essere necessaria per esercitare. Il personale sanitario avrà adesioni elevatissime alla vaccinazione contro il Covid“.

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