Tragedia Mottarone: divulgato il video dell’incidente

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La scritta “attenzione le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità” accompagnava, su diversi siti d’informazione italiani, la pubblicazione del filmato della tragedia del Mottarone del 23 maggio scorso, che documenta i momenti dell’incidente in cui hanno perso la vita 14 dei 15 passeggeri a bordo della cabina.

Il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, in una nota “con riferimento alla notizia erroneamente riportata da alcune testate giornalistiche”, dichiara che il video non è stato diffuso dai militari.

La divulgazione del filmato divide il mondo dei media italiani, tra chi sceglie di pubblicarlo integralmente, chi in forma parziale e chi di non farlo, come per esempio Il Sole 24 Ore.

“Sono profondamente colpito dalle immagini trasmesse dal Tg3. E’ doveroso per il servizio pubblico, in circostanze come questa, valutare attentamente tutte le implicazioni, a cominciare da quelle etiche e di rispetto per le vittime e per i loro familiari, nella consapevolezza del peso mediatico ed emotivo di ogni immagine e di ogni commento”, ha detto il presidente della Rai, Marcello Foa, al Prix Italia.

Questa mattina la Leitner, la società di Vipiteno che ha in carico la manutenzione ordinaria della funivia del Mottarone, ha messo a disposizione degli inquirenti la documentazione relativa alla manutenzione dell’impianto.

Il filmato

Nelle immagini del video, scrive Adnkronos, si vede la cabina numero 3 salire lungo l’impianto quando, poco prima dell’arrivo, la  fune traente si spezza – si indaga per capire i motivi – e il mezzo torna indietro a velocità molto sostenuta, precipitando e terminando in una zona al di fuori del campo delle camere di sorveglianza della funivia.

Questo materiale fa parte degli atti dell’inchiesta della procura di Verbania che ha indagato per omicidio colposo plurimo, riporta ancora Adnkronos, il capo servizio dell’impianto Gabriele Tadini, attualmente ai domiciliari, che avrebbe ammesso di aver lasciato inseriti i forchettoni che hanno impedito al sistema frenante di entrare in funzione, il direttore di esercizio Enrico Perocchio e il gestore della funivia Luigi Nerini.

“Pubblicazione vietata”

Il sostituto procuratore di Verbania Olimpia Bossi, in merito alla diffusione del filmato, ha dichiarato: “Tali immagini contenute in un file video risultavano depositate, unitamente a tutti gli atti di indagine, all’atto della richiesta di convalida del fermo e di applicazione di misura cautelare, con diritto degli indagati e dei rispettivi difensori di prenderne visione ed estrarre copia, diritti ampiamente esercitati. Si tratta, tuttavia di immagini di cui è comunque vietata la pubblicazione, anche parziale, trattandosi di atti che, benché non più coperti dal segreto in quanto noti gli indagati, sono relativi a procedimento in fase di indagini preliminari“. Poi ha aggiunto: “Ma ancor più del dato normativo mi preme sottolineare l’assoluta inopportunità della pubblicazione di tali riprese”.

“Sono basita dalla pubblicazione del video sulla tragedia del Mottarone”, ha dichiarato la sindaca di Stresa Marcella Severino, riferisce Ansa, “mi ero proposta un silenzio stampa rispettoso della famiglie e delle vittime e lo stavo portando avanti da giorni anche perché volevo che le indagini facessero il loro corso mentre il territorio era impegnato a dare un segnale di vicinanza. La vista di questo video mi ha lasciato basita e credo non fosse opportuna nel rispetto delle vittime e dei loro famigliari”.

La reazione della politica

La divulgazione del materiale video della tragedia del Mottarone suscita una forte reazione da parte della politica. Parlano di “spettacolarizzazione del tutto gratuita” e di “una pagina indegna del servizio” pubblico i i parlamentari del Movimento Cinque Stelle e membri della commissione di Vigilanza Rai Sabrina Ricciardi, Felicia Gaudiano, Carmen di Lauro, Patty L’Abbate e Francesca Flati.

“Molto grave la scelta del Tg3 di mandare in onda il video degli ultimi istanti di vita delle vittime dello schianto della funivia del Mottarone, i vertici Rai dovranno spiegare“, hanno dichiarato Valeria Fedeli e Andrea Romano, capogruppo e commissario Pd in Commissione di Vigilanza Rai. I due esponenti dem hanno così motivato la loro posizione: “Una scelta grave per due motivi: il primo e principale è la totale mancanza di rispetto nei confronti delle vittime e dei loro familiari, a cui è stato inflitto un dolore inutilmente aggiuntivo a pochi giorni dalla tragedia. Il secondo motivo è la violazione del divieto di pubblicazione di atti d’inchiesta, come è stato ribadito dalla Procura di Verbania: una violazione tanto più grave perché compiuta da operatori del servizio pubblico radiotelevisivo. Sulla vicenda presenteremo in queste ore una interrogazione in Vigilanza ai vertici Rai”.

Le indagini proseguono

Alla sede della Leitner a Vipiteno si sono svolte acquisizioni di documenti nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente del Mottarone, riferisce sempre Ansa. “Questa mattina abbiamo messo a disposizione degli inquirenti tutta la documentazione in nostro possesso relativa all’impianto Stresa – Mottarone realizzato nel 1970 da Piemonte Funivie. Sin dal primo giorno la nostra società ha dimostrato la più ampia disponibilità a collaborare con la magistratura nelle indagini, con la ferma consapevolezza di aver svolto ogni controllo e aver eseguito tutte le attività di manutenzione, come previsto dalle norme contrattuali e dalla legge”. Così l’azienda in una nota, scrive l’agenzia.

Le posizioni

Il mondo del giornalismo italiano non ha affrontato in maniera univoca la vicenda del video che mostra l’incidente dell’impianto.

Il quotidiano online il Post scrive – riporta Adnkronos – che “in redazione ci siamo confrontati sulla scelta di mostrare alle persone che si informano attraverso il Post il video diffuso oggi dai carabinieri sull’incidente alla funivia del Mottarone. Ci sono stati pareri e considerazioni, e anche conversazioni con giornalisti di altre testate che stavano facendo simili riflessioni”. La redazione poi aggiunge: “Alla fine ha prevalso l’idea che quel video, come tanta parte del giornalismo fotografico e video da sempre, aggiunga alla comprensione di ciò che è successo“. E conclude: “Pubblicarlo non è costringere a vederlo, è dare una scelta, rispettosa della matura capacità di decidere delle persone”.

Opposta la decisione del Sole 24 Ore. Il direttore Fabio Tamburini, sentito da Adnkronos, ha detto: “Abbiamo deciso di non pubblicare il video con le immagini della tragedia di Mottarone” e la motivazione, riporta l’agenzia riprendendo le parole del giornalista, sarebbe stata la seguente: “Verificare se rispetto alla notizia, pubblicare foto o immagini crude aggiunge qualcosa oppure no”.

Lorenzo Cipolla: