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Mosca, Navalny arrestato in aeroporto. Biden e la Ue: “Rilasciatelo subito”

Alexey Navalny - tornato a Mosca per la prima volta dopo il tentato avvelenamento - è stato arrestato appena atterrato in aeroporto

Alexey Navalny – tornato a Mosca per la prima volta dopo il tentato avvelenamento la scorsa estate – è stato arrestato appena atterrato all’aeroporto di Sheremetyevo (e non a quello di Vnukovo dove si erano radunati i suoi sostenitori). Il blogger rischia altri 3 anni e mezzo di carcere.

“Io sono qui e vi posso assicurare di essere felice, questa è casa mia. Tutti mi chiedono: hai paura? No, non ho paura. Passo la dogana con animo tranquillo, poi andrò a casa perché so che ho ragione ed esorto anche voi a non avere paura”. Queste le sue parole – scrive Il Sole 24 Ore -, prima di dirigersi al controllo passaporti dove è poi stato fermato.

“All’aeroporto di Sheremetyevo di Mosca gli ufficiali del dipartimento operativo del Servizio Penitenziario Federale della Russia (FSIN) hanno fermato Alexey Navalny, che è stato condannato alla sospensione condizionale della pena ed è stato inserito nella lista dei ricercati il 29 dicembre 2020 per molteplici violazioni del periodo di prova”, ha detto il FSIN in una dichiarazione.

L’arresto di Navalny

Il volo è stato dirottato sull’aeroporto di Mosca Sheremetyevo, dove è atterrato intorno alle 18 ora italiana. Secondo quanto comunicato da Pobeda, la compagnia aerea su cui sta viaggiando, l’aeroporto è stato chiuso ai voli in arrivo. La polizia in assetto anti-sommossa è entrata nell’aeroporto e ha sgomberato giornalisti e sostenitori di Alexey Navalny.

Il clima nella capitale si era già surriscaldato ancora prima del suo atterraggio. Lyubov Sobol, Ruslan Shaveddinov e Konstantin Kotov, colleghi di Alexey Navalny, sono stati fermati dalla polizia all’aeroporto di Vnukovo a Mosca mentre erano in attesa dell’arrivo del suo volo da Berlino. Tra i fermati c’è anche Oleg Navalny, fratello di Alexey, Ilya Pakhomov, Anastasia Kadetova, Alexey Molokoedov, nonché il giornalista di Novaya Gazeta Vlad Dokshin.

Arresto condannato da tutto il mondo

Si è sollevato subito un coro per il “rilascio immediato” di Navalny. Joe Biden, per bocca del suo consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, ha chiesto la scarcerazione immediata. “Navalny deve essere immediatamente liberato – ha affermato Sullivan – e i responsabili del vergognoso attacco alla sua vita devono essere perseguiti”. Sullivan aggiunge che “gli attacchi del Cremlino a Navalny non sono solo una violazione dei diritti umani ma anche un affronto al popolo russo che vuole che la propria voce sia ascoltata”.

“L’arresto di Alexey Navalny all’arrivo a Mosca è inaccettabile. Chiedo alle autorità russe di rilasciarlo immediatamente”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Il ministro degli Esteri lituano ha chiesto all’Unione Europea di varare sanzioni contro Mosca.

Anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell chiede che l’oppositore russo sia liberato: “Le autorità russe devono rispettare i diritti di Alexey Navalny e rilasciarlo immediatamente. La politicizzazione del sistema giudiziario è inaccettabile”, ha twittato.

Pompeo: “grande preoccupazione”

“Gli Stati Uniti condannano con fermezza l’arresto di Aleksej Navalny al suo ritorno in Russia. Lo afferma il segretario di stato americano Mike Pompeo, esprimendo “grande preoccupazione” per l’ennesimo tentativo di far tacere una voce dell’opposizione e indipendente.

Germania: “Mosca liberi subito Navalny”

La Germania chiede a Mosca “il rilascio immediato” di Alexei Navalny, arrestato ieri al suo rientro in Russia. Il suo arresto, ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, “è totalmente incomprensibile”.

Italia

Anche l’Italia ha sollecitato la sua liberazione ed il “rispetto dei suoi diritti”: il suo arresto è un fatto “molto grave”, ha detto chiaramente il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Qui sotto, il video con l’arresto del dissidente, riportato dal sito Sputnik Italia.

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