La partitissima di giornata è del Milan che passa a Napoli e vola solitario in testa alla classifica. Napoli che parte bene ma si scioglie come neve al sole con il passare dei minuti. La decide Giroud con un tocco morbido sotto misura che per i rossoneri vale il primato solitario in classifica, a +2 sull’Inter e +3 sullo stesso Napoli che innegabilmente stasera ha perso un’altra grande occasione.
Spalletti e Pioli, fate il vostro gioco
Spalletti cambio poco o nulla rispetto alla vittoria dell’Olimpico contro la Lazio, inserendo Lobotka al posto di Demme. Davanti c’è sempre Osimhen nel 4-2-3-1 di Spalletti, con Politano, Zielinski e Insigne alle spalle del nigeriano. Dietro Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui davanti a Ospina, con Fabian Ruiz e Lobotka intermedi. Tutto confermato anche nel Milan con Kessiè che gioca trequartista alle spalle di Giroud. Rossoneri a specchio: Calabria, Tomori, Kalulu e Theo Hermandez davanti a Maignan. Intermedi Tonali e Bennacer, Messias, Kessiè e Leao alle spalle di Giroud. Arbitra Orsato in un “Maradona colmo di tifo.
Portieri mai impegnati
Ritmi subito alti, con il Napoli che parte meglio e prova subito l’affondo. Fabian e Lobotka in mezzo fanno vedere cose importanti, provando sempre a sfruttare la profondità di Osimhen tenuto sotto stretto controllo da Tomori e Kalulu. Il Milan cresce però con il passare dei minuti dopo che si è esaurita la forte spinta iniziale degli azzurri, con Theo e Leao che fanno la differenza. Bennacer viene a contatto con Koulibaly, ma Orsato lascia correre e poco dopo usa lo stesso metro di valutazione sul contatto Tomori-Osimhen. Meglio le difese rispetto agli attacchi. Tanto fumo e poco arrosto, giusto lo 0-0 all’intervallo.
La sblocca Giroud
Appena il tempo di riprendere il gioco che il Milan mette la testa avanti. Calabria ci prova dal limite, ne nasce un destro sporco, con Giroud in agguato a deviare da due metri: 1-0 Milan. Partita sbloccata. Il Napoli riprende a spingere, ci prova Osimhen, ma è il Milan a sfiorare il raddoppio con Bennacer, Ospina c’è e mette in angolo. Il Napoli sbaglia molto, nelle uscite in fase di palleggio, con il Milan che non fatica oltre misura a tenere il campo. Fuori Insigne e Politano, dentro Ounas ed Elmas. Problemi per Giroud costretto a lasciare il campo, dentro Rebic nel Milan. Poi dentro anche Mertens nel Napoli al posto di Fabian Ruiz. Ounas ci prova con un tiro a giro, fuori di un nulla. Si scaldano gli animi e prendono il giallo Theo e Osimhen per reciproche scorrettezze. Il Napoli ci prova ma non sfonda, tiene il Milan. Spalletti gioca la carta Anguissa e Lozano per l’ultimo assalto. Fuori un destro del messicano a dieci dalla fine. Osimhen va via di forza, Maignan si supera e devia e stessa cosa sul rovesciamento di fronte la fa Ospina che chiude su Theo. Ultimi minuti per Ibrahimovic che prende il posto di Leao. Cinque di recupero all’arma bianca, col Napoli alla ricerca del pari e il Milan a difesa del risultato. La spuntano i rossoneri che tengono fino alla fine e conquistano i tre punti che valgono il primato solitario. Per il Napoli, occasione sprecata.
Morata lancia in orbita la Juve
Alla Juve basta Alvaro Morata per domare lo Spezia, firmare la seconda vittoria consecutiva e quattordicesimo risultato utile di fila in campionato. I bianconeri, dopo la sconfitta dell’Atalanta battuta e agganciata dalla Roma al quinto posto, allungano a +6 sulle immediate inseguitrici. Come detto, a decidere la sfida dello Stadium contro lo Spezia, è una rete di Morata, giunta al termine di un’azione corale, alla “mano”, iniziata da una progressione di Vlahovic poi l’assist di Locatelli che ha messo lo spagnolo nelle condizioni di battere a rete e firmare il gol che poi è risultato decisivo contro uno Spezia che non si è mai arreso, che ha giocato un buon primo tempo. Ancor meglio i liguri hanno fatto nella ripresa quando hanno tenuto botta ai bianconeri ma senza riuscire nell’intento di graffiare. Thiago Motta, nonostante la bella prova di Torino, non evita la quarta sconfitta di fila. I liguri rimangono al quart’ultimo posto in classifica, a +4 dalla zona retrocessione, anche se il Venezia deve ancora giocare una partita. Per i bianconeri invece, al di là della sofferenza in una partita complicata, successo che vale tanto.
Poker Sassuolo a Venezia
Terza vittoria consecutiva per il Sassuolo. La squadra di Alessio Dionisi cala il poker al “Penzo” imponendosi per 4-1 al Venezia. Grande prova della squadra emiliana che continua a divertire e vincere. In evidenza il trio offensivo che in orbita Nazionale: sblocca il match Raspadori, con gli emiliani che prendono il sopravvento in mezzo al campo e a stretto giro trovano il gol del raddoppio con Domenico Berardi. Alla mezz’ora altro calcio di rigore, stavolta trasformato da Scamacca: 3-0. Il Venezia prova a riaprirla con il gol del momentaneo 1-3 a firma Henry. Ma nella ripresa il copione non cambia, con il Sassuolo che tiene meglio il campo, con autorità e cala il poker a venti dalla fine, ancora su rigore trasformato da Berardi Ferrari. Nel finale l’ultimo brivido, con Consigli che ipnotizza Aramu dal dischetto parando il rigore del possibile 2-4. Il Sassuolo sale al decimo posto, il Venezia resta malinconicamente al terzultimo, a meno tre dal Cagliari.
La Fiorentina non decolla
I Viola si fanno imporre il casa casalingo dal Verona: finisce 1-1. Sblocca Piatek, poi Milenkovic commette fallo su Lasagna che si guadagna il rigore dell’1-1 trasformato da Caprari. La Viola fallisce il colpo grosso due volte con Torreira e finisce qui. Fiorentina che rimane all’ottavo posto con 43 punti, Verona due lunghezze sotto.
Il Genoa resta sul fondo
Cambia nulla in zona salvezza, con il Genoa che a Marassi non sfonda il muro dell’Empoli. Finisce 0-0. Un punto che fa comodo ai toscani che allungano sulla zona calda, mentre il Grifone rimane penultimo con 18 punti.