Milan all’ultimo assalto: il derby è suo

Due a uno a San Siro: Milan: sblocca Pulisic, la riprende Dimarco. Nel finale Gabbia ci mette la testa e stende l’Inter

Inter Milan
Foto © Matteo Gribaudi/Image Sport

 

Novanta e passa minuti con una carica pazzesca di adrenalina. Inter e Milan giocano un derby sontuoso, a viso aperto, senza inutili tatticismi. Rischiano, arrotano i bulloni, con il Milan che nell’arco del match ha fatto vedere qualcosa in più. E alla fine l’ha vinta con un gol di Gabbia di testa quando mancava appena un giro di lancette alla fine. Pulisic manda in orbita il Milan, Dimarco riporta a galla l’Inter, poi, il gol di Gabbia che regala al Milan un derby fantastico. Il derby è sempre derby, con i suoi umori e i suoi colori. Atmosfera caldissima a San Siro. Fonseca si gioca tutto e rilancia il Milan a due punti, con Abraham accanto a Morata, dalla parte opposta ci sono Thuram e Lautaro. Parte meglio la squadra di Fonseca che sprinta nella maniera giusta, davanti a un’Inter che fatica ad uscire dal guscio. Ne approfitta subito il Milan che trova il vantaggio grazie ad una percussione di Pulisic che dalla trequarti arriva davanti a Sommer e gela con un tocco di punta anticipando il disperato tentativo di Pavard. L’Inter accusa il colpo, ma si riprende e lentamente riprende ad imporre il proprio gioco. Il match è equilibrato, ma l’Inter cresce e trova il pari con Dimarco lanciato nello spazio da Lautaro, gran sinistro, Maignan può solo raccoglierlo alle sue spalle. Il Milan riparte forte alla ripresa del gioco, Sommer chiude bene sull’incornata di Leao, poi ancora Sommer a valanga su Abraham dopo un maldestro retropassaggio. Inzaghi inserisce Frattesi e Asllani, perché la partita si accende e il Milan torna a spingere. Ci pensa Sommer a chiudere lo specchio della porta, Mariani dice che è rigore su un tocco in area di Lautaro, ma dopo la visione al monitor si ravvede, palla toccata con la spalla e niente rigore. Giusto. Le squadre si allungano e le ripartenze diventano il filo conduttore degli ultimi venti minuti. Progressione Leao, si immola Sommer. Non c’è un attimo di tregua. Altro rovesciamento, occasione Abraham, gran destro ad un nulla dal colpo grosso. Il Milan sembra crederci di più, affonda i colpi, Sommer è impeccabile ma all’ultimo giro di lancette può nulla sull’ennesima percussione rossonera. Punizione di Reijnders, svetta la testa di Gabbia, stavolta Sommer non basta. E’ il gol partita che rilancia il Milan e pietrifica l’Inter.

Ripresa Roma

Rabbiosa e determinata, vogliosa di rispondere sul campo alle tante critiche della settimana. L’esonero di De Rossi, l’arrivo di Juric, le dimissioni della Ceo Souloukou, la protesta della Sud che entra allo stadio dopo mezz’ora. La Roma sa che non può fallire e ci riesce. Udinese schiacciata fin dalla prima palla, alla fine travolta 3-0 per effetto delle reti firmate da Dovbyk, Dybala e Baldanzi, che non cancella polemiche e amarezza, ma restituisce almeno un sorriso.

Fiorentina, primo cin cin

Primo successo stagionale per la Fiorentina che in rimonta batte al Franchi la Lazio. Finisce 2-1, una partita giocata a buon ritmo. Sblocca nel finale della prima frazione Gila che porta avanti la Lazio. Più di sostanza la Viola nella ripresa tanto che dopo una manciata di minuti la squadra di Palladino trova il pari. Decisivo l’ingresso e debutto con la maglia viola, per l’ex Genoa Gudmundsson che si procura e trasforma il calcio di rigore che vale l’1-1. La partita si accende nel finale, prima la traversa di Guendouzi, poi i viola guadagnano un altro rigore (dopo on field review) e Gudmundsson la ribalta dal dischetto proprio al novantesimo. Nell’altra gara del pomeriggio, si sblocca il Monza che coglie la prima vittoria in stagione. Finisce 2-1 per gli emiliani: vantaggio Urbanski, pari Djuric prima dell’intervallo. Nella ripresa il sigillo definitivo di Castro.