Migranti, dall’Ue un piano d’azione in 20 punti

La gestione dei flussi migratori e dell’accoglienza di quanti arrivano alle porte dell’Ue continuano ad essere temi centrali sia della politica interna, sia in campo europeo. Ora, La Commissione Europea ha fatto sapere che presenterà un “piano d’azione dell’Ue diviso in 20 punti” in occasione del Consiglio straordinario di Giustizia e Affari interni del prossimo 25 novembre. Su questo tema, come riportato dall’Ansa, è intervenuto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. 

Le parole del ministro dell’Interno

In vista del Consiglio straordinario Giustizia e Affari interni del 25 novembre 2022, la Commissione presenta al Consiglio “un piano d’azione dell’Ue diviso in 20 punti” volti ad affrontare “le sfide immediate e in corso” lungo la rotta del Mediterraneo centrale. “Sono soddisfatto per i contenuti del ‘Piano di azione per il Mediterraneo centrale‘ reso noto dalla Commissione europea in vista del Consiglio dei ministri dell’Interno in programma il 25 novembre. Lo dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi sottolineando che il testo “mette al centro della discussione alcune importanti questioni in tema di gestione dei flussi migratori e lo fa nella prospettiva già auspicata dal Governo italiano”. “Sono convinto – aggiunge – che si tratti di una valida traccia di lavoro comune“.

In particolare, sottolinea il titolare del Viminale, le questioni che più premono all’Italia riguardano “la condivisione dell’esigenza di una più intensa cooperazione con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori, anche attraverso la realizzazione di specifici programmi europei di investimenti su quei territori” e il “riferimento a una implementazione del meccanismo di solidarietà adottato nel giugno scorso, in considerazione del fatto che la sua applicazione concreta, fino ad oggi, ha dato per l’Italia risultati assolutamente insufficienti”. Altrettanto importante, prosegue Piantedosi, è poi “l’aspetto relativo a un maggiore coordinamento delle attività di ricerca e soccorso nelle aree Sar, che prevede, come da tempo richiesto dall’Italia, un ruolo anche per gli Stati di bandiera”. Già a partire dalla riunione in programma venerdì prossimo, conclude dunque il ministro, “opereremo per ogni ulteriore arricchimento del piano di azione europeo“.

redazione: