Nuova tragedia nel Mediterraneo centrale, dove l’ong Open Arms ha segnalato la presenza di un gommone naufragato con 120 persone a bordo. Secondo quanto riferito, l’imbarcazione avrebbe ceduto sotto il peso eccessivo di quanti vi si trovavano a bordo. A riferirlo, via Twitter, è la stessa Open Arms: “Naufragio. I nostri soccorritori sono in acqua tentando di recuperare circa 100 persone tra cui bambini e un neonato. L’imbarcazione ha ceduto, è quello che accade quando si abbandonano per giorni le persone in mare. Continuiamo”. Al momento, stando a una prima stima, ci sono almeno 6 vittime, mentre “l’equipe medica sta assistendo tutte le persone tratte in salvo”.
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++ Naufragio en el #Med ++ https://t.co/zxrEfEBlGW— Open Arms (@openarms_fund) November 11, 2020
La tragedia di Joseph
Il barcone, ormai in avaria al largo di Sabratha, si trovava a circa 30 miglia dalla costa, in evidente difficoltà. Tanto che gli operatori di Open Arms avevano lanciato un allarme immediato, chiedendo interventi in soccorso dell’imbarcazione, ormai chiaramente in procinto di affondare. Fra coloro finiti in mare, anche il piccolo Joseph, di soli sei mesi. Guineano, come sua mamma, era stato salvato dalle acque dai volontari dell’ong, i quali avevano poi fatto appello ai soccorsi di accelerare le operazioni di evacuazione per trasportare il piccolo in ospedale. Soccorsi che, però, non sono arrivati in tempo. Il bimbo è stata la sesta vittima del naufragio.
Migranti, allarme Mediterraneo
L’Ong ha inoltre riferito di altre imbarcazioni considerate a rischio presenti nel Mar Mediterraneo. Il centralino di Alarm Phone, infatti, ha rilasciato indicazioni circa la presenza di un barcone con a bordo 75 persone e un altro con altre 100 in zona Sar maltese, entrambe senza “nessun soccorso in vista”. In totale, secondo l’ong, vi sarebbero una ventina di imbarcazioni al largo delle coste del Mediterraneo centrale, per 275 migranti complessivi distribuiti su di esse.