Migranti: barchino si ribalta vicino Lampedusa, dispersa una bimba

umanità

Un barchino di sei metri si è ribaltato vicino all’isolotto di Lampione, mentre si avvicinava la motovedetta G 128 della Guardia di Finanza di Lampedusa che si apprestava a effettuare un nuovo soccorso. Una settantina migranti, finiti in acqua, sono stati messi in salvo. Una coppia, una volta sull’unità di soccorso, ha riferito che la figlia, di poche settimane, che viaggiava con loro, era scomparsa fra le acque. Sono in corso le ricerche. Il natante, partito da Sfax, in Tunisia, è affondato.

Cos’è successo

Il barchino, con a bordo 72 persone, si sarebbe ribaltato perché, alla vista dell’unità di soccorso delle Fiamme Gialle, tutti i migranti si sarebbero spostati su un lato. In mare, nei pressi di Lampione, sono finiti 39 uomini, 25 donne e otto minori originari di Sierra Leone, Guinea, Nigeria, Ghana e Mali. Tutti sono stati recuperati e issati a bordo della motovedetta della Guardia di Finanza. Sarebbe dispersa invece una neonata di appena due settimane. E’ allarme, e corsa contro il tempo, nelle acque antistanti a Lampedusa dove tutte le motovedette disponibili si stanno occupando di scandagliare il tratto di mare dove il natante è colato a picco per cercare la piccola.

Sbarchi

Sono 232 i migranti che con due diversi barconi sono giunti a Lampedusa dove gli approdi di oggi salgono a cinque, per un totale di 383 persone. All’hotspot, da dove stamattina sono stati trasferiti 414 ospiti, ci sono al momento 963 persone a fronte di una capienza di 350 posti. Nel penultimo barcone soccorso, dopo la tragedia che si è registrata davanti all’isolotto di Lampione, c’erano 123 bengalesi, sudanesi, egiziani e pakistani. La lancia libica di 10 metri sulla quale viaggiavano, soccorsa dalla V821 della Guardia di Finanza, sarebbe salpata da Zawia. Nella quinta carretta del mare, partita dallo stessa spiaggia libica e soccorsa dalla motovedetta Cp 319 della Guardia Costiera, c’erano 109 uomini in fuga da Bangladesh, Sudan, Egitto, Pakistan, Siria e Gambia.

Geo barents

E’ approdata al porto di Taranto la nave ong di Medici Senza Frontiere “Geo Barents” dalla quale sono sbarcati 293 migranti salvati nei giorni scorsi in operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Tra loro ci sono 150 minori, di cui 130 non accompagnati. Hanno tra i 13 e i 17 anni. Sono invece 20 i bambini e i ragazzi che hanno affrontato il mare con le loro famiglie. Dopo due giorni di attesa, con la richiesta di porto sicuro ignorata da Malta, l’Italia ha risposto indicando Taranto come destinazione. La maggior parte delle persone soccorse sono di nazionalità gambiana, egiziana e libica ma sono rappresentati 16 paesi africani di provenienza dichiarata. Le operazioni di accoglienza sono gestite dalla prefettura con il supporto del 118, della Croce Rossa, del Comune e della Protezione civile. Dopo lo sbarco, i migranti sono stati sottoposti a controlli sanitari prima di essere condotti all’hotspot per il foto-segnalamento e il successivo smistamento verso altre destinazioni

Lorenzo Cipolla: