Si era aggrappato al pantografo, un dispositivo per la captazione dell’energia elettrica da una linea aerea di contatto, di un treno regionale francese con la speranza di arrivare in Francia senza farsi vedere, ma è rimasto folgorato. E’ morto così nell’imperiese un migrante, di cui è stato impossibile finora conoscere l’età e la provenienza perché il suo corpo è stato trovato carbonizzato. Prima di lui, oltre venti sono morti in quel tratto nel tentativo di entrare in Francia o poco oltre il confine.
Cos’è successo
Quando, all’altezza di frazione Latte, a Ventimiglia, è scattato l’allarme per un’avaria al sistema di conduzione elettrico, il macchinista ha fermato il treno e una volta uscito ad accertarsi di cosa stesse accadendo e ha visto un rogo sul tetto di un vagone. A quel punto sono partite le operazioni di soccorso, con l’intervento del personale sanitario del 118, con i vigili del fuoco e la polizia ferroviaria. La linea ferroviaria per la Francia è rimasta interrotta dalle 12.30 circa fino alle 14.30.
I precedenti
Più di venti cadaveri di migranti, nel tempo, sono stati recuperati dopo che avevano perso la vita in questa zona o oltre la linea di frontiera tra Ventimiglia e Mentone. Molti precipitano dal Col de Mort e non vengono più ritrovati, altri spariscono inghiottiti dalle onde. C’è stato anche un superstite della scarica elettrica del pantografo. Un ragazzo che lo scorso 31 ottobre, dopo essersi arrampicato alla carrozza motrice di un treno partito da Ventimiglia, rimase folgorato toccando i cavi dell’alta tensione ma è riuscì a sopravvivere.