Mezzelani, la medaglia più luminosa

Il numero uno di fotografi olimpici, protagonista anche a Parigi dopo aver visto la morte in faccia

Ferdinando Mezzelani. Foto per gentile concessione

Le medaglie sono tutte belle, e le quaranta azzurre, semplicemente meravigliose. Ma ce n’è una che non è finita nel medagliere, ma che innegabilmente è la più bella. E’ la stella che brilla sul cielo di Parigi, la più luminosa. La medaglia del cuore, del carattere, della determinazione, di esserci a tutti costi, nonostante tutto. Quella medaglia l’ha vinta Ferdinando Mezzelani, il numero uno dei fotografi olimpici, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Eppure, Parigi, solo un anno fa sembra lontana anzi, lontanissima, quasi un miraggio nel deserto.

L’incidente

Un maledetto incidente di moto a Roma, ha rischiato di strapparlo a questa vita, non fosse stato per quello che lui chiama il suo angelo custode, il capitano dell’Esercito Italiano Francesca Antonini che proprio come un angelo, si è trovata al posto giusto nel momento giusto. È stata la prima a soccorrere Ferdinando Mezzelani, tenendolo in vita, strappandogli la cintura dai pantaloni, stringendola forte attorno alla gamba in attesa dei soccorsi. La corsa al San Camillo, l’intervento d’urgenza e quella gamba che al risveglio non c’era più. Ma Ferdy era in vita, e questo contava più di ogni altra cosa. Ci ha messo tanto, tantissimo del suo, la lunga rieducazione con il nuovo arto, con in testa un’idea meravigliosa, andare a Parigi. Lui che i cinque cerchi se li è tatuati sul petto, destino Parigi, terra della sua undicesima olimpiade. Non poteva, non voleva mancare all’appuntamento con la storia.

Mezzelani, “un uomo felice”

Ma stavolta la storia l’ha scritta lui stesso. Un bellissimo film che sembrava una favola, diventata realtà, grazie al carattere di Mezzelani. Il capitano Antonini lo ha salvato e tenuto in vita, lui ha fatto il resto, che non era scontato. In quei mesi di calvario ha pensato alla sua macchina fotografica e ha ripetuto la frase che lo ha sempre contraddistinto: “Con una macchina in mano, sono un uomo felice”. Gli occhi che brillavano , e quella macchina è tornata nelle sue mani, il via libera per imbarcarsi sul volo per Parigi e scattare, scattare, scattare ancora, immortalare i momenti più belli di Olimpia. Che è casa sua, perché non sarebbero stati Giochi Olimpici senza di lui. Per questo la medaglia più lucente di Parigi 2024, è la sua. Ci vuole poco per far felice un uomo, ci vuole una macchina fotografica per far felice Ferdinando Mezzelani. Ma felici lo siamo tutti noi che lo conosciamo benissimo, che conosciamo i suoi valori, etici, morali, professionali. Perché rivederlo in campo, non ha prezzo.