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Messaggio per la Quaresima, il Papa: “L’altro è un dono, non un ostacolo”

Il messaggio per la Quaresima di Papa Francesco si snoda intorno alla parabola evangelica di Lazzaro e del ricco epulone, utilizzata per indicare ai cristiani la via della conversione in preparazione alla Pasqua: riscoprire l’altro non come presenza “ingombrante”, scomoda, fastidiosa ma come dono. Per farlo, però, è indispensabile riscoprire prima di tutto il rapporto personale con Dio.

Il disprezzo del prossimo

Il Papa, infatti, quasi alla fine del messaggio, sottolinea quello che è “il vero problema del ricco: la radice dei suoi mali è il non prestare ascolto alla Parola di Dio; questo lo ha portato a non amare più Dio e quindi a disprezzare il prossimo. La Parola di Dio è una forza viva, capace di suscitare la conversione nel cuore degli uomini e di orientare nuovamente la persona a Dio. Chiudere il cuore al dono di Dio che parla ha come conseguenza il chiudere il cuore al dono del fratello”. Lo ha sottolineato nel suo intervento di presentazione mons. Giampietro Dal Toso, segretario del dicastero per lo Sviluppo umano integrale (in sostituzione del cardinale Turkson, malato): “Aprirsi a Dio, alla sua parola ha come conseguenza quella di aprire il cuore all’altro. Quando nella parabola Abramo dice al ricco “hanno Mosè e i profeti, ascoltino loro”, è un invito a “giocarselo” questo mezzo”. Dunque il corto circuito con la Parola di Dio provoca quello con il prossimo: “Il ricco è condannato non perché è ricco – ha detto mons. Dal Toso – ma perché ha il cuore chiuso”.

Nuovi Orizzonti

Accanto al segretario c’era Chiara Amirante, fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti. Una presenza per rendere “concreto”, visibile, vivo il senso del messaggio. Perché Amirante da oltre vent’anni ha dato vita a un’esperienza tanto radicale, sul modello dei primi cristiani, quanto rivoluzionaria. E i numeri lo testimoniano: 207 centri di accoglienza, 6 “Cittadelle Cielo”, di cui una a Frosinone, che sono villaggi di accoglienza e formazione, oltre mille équipe di servizi, impegnati in vari campi (carceri, ospedali, baraccopoli, comunicazione, mondo dello spettacolo) e un “popolo della notte” formato “da 500.000 persone che hanno assunto il semplice ma fondamentale impegno a vivere il Vangelo alla lettera” che si sono trasformati in “cavalieri della luce”. E che sono le stesse persone che hanno conosciuto l’inferno del degrado e ne sono uscite: “Ho visto morti resuscitare e paralitici rialzarsi” ha raccontato Amirante riferendosi a tanti giovani salvati dalla droga o dalla schiavitù della prostituzione. Sono loro che tornano “nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, sulle spiagge a portare la loro testimonianza”.

Al fianco degli ultimi

L’esperienza di Nuovi Orizzonti è nata con l’idea di offrire ai poveri e ai ragazzi vittime di violenze di ogni genere un aiuto non solo materiale ma prima di tutto un incontro fatto di calore umano e sulla base dell’esperienza evangelica. “Da noi vengono persone credenti e non, anche perché chi ha conosciuto il carcere, la droga, gli abusi se crede in Dio magari è molto arrabbiato con Lui… – ha spiegato Amirante – Perciò partiamo dall’incontro con Gesù che comunque anche per chi non crede è un grande uomo che cambia la vita e fa scoprire la vera gioia”. La fondatrice di Nuovi Orizzonti ha snocciolato dati impressionanti: “Secondo la Fao 800 milioni di persone soffrono la fame, i bambini di strada sono 150 milioni, l’80% dei ragazzi vivono in gravi condizioni di disagio, fatto di alcool, droga, depressione, abusi, sessodipendenza. Secondo dati Unicef sono 250 milioni i bambini nel mondo abusati, di questi il 30% ha subito violenza. Noi vogliamo prestare attenzione alle persone povere fisicamente ma anche a queste nuove forme di povertà”.

Un contesto difficile

Ma il mondo è pronto ad ascoltare e accogliere la parola del Papa? I muri, costruiti o annunciati, sembrano dire tutto il contrario. “A partire da S. Giovanni XXIII – ha ammesso mons. Del Toso – tutti i pontefici hanno insistito sul fatto che un certo ordine del mondo è possibile solo se si basa su principi fondamentali e sappiamo quanto questi moniti siano stati ignorati. Alcuni mali, una divisione profonda nel mondo derivano proprio dal fatto che la voce profetica della Chiesa è stata ignorata”. La soluzione sta in quella nuova evangelizzazione tanto evocata che deve partire da ogni singolo credente: “Se la parola di Dio – ha concluso Dal Toso – non arriva al cuore e lo cambia, diventa tutto un terribile moralismo”.

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