Meeting, Sbarra: “Creare le condizioni per un vero patto sociale”

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“Questo deve essere per le parti sociali l’asse centrale e prioritario” di discussione “con il futuro governo: creare le condizioni per un vero patto sociale. E’ qui la vera grande sfida che abbiamo: tutelare il lavoro, dare dignità alla persona“, ha detto, intervenendo ad un convegno del Meeting di Rimini, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. Sul fronte del lavoro e del suo rilancio, ha osservato, occorre, “da un lato rimettere al centro investimenti pubblici e privati“, dall’altro il “secondo tema è recuperare anni di disattenzione per il mercato del lavoro” dettati da “politiche passive. Il Paese non ha investito nel capitale umano e nelle politiche attive per creare competenze. Ora – ha concluso – bisogna investire nei centri per l’impiego pubblico, ci dicono di guardare la Germania e guardiamola, allora”. “Il Patto per il lavoro da tempo è al centro della nostra agenda sociale” in quanto , “tema che per noi è decisivo per il presente e il futuro del Paese. Bisogna allontanarsi dall’illusione che il lavoro si crea per decreto o con uno schizzo di inchiostro su una Gazzetta Ufficiale”, ha affermato ancora Sbarra. Il lavoro, ha sottolineato, “deve essere l’asse centrale” di un programma “che metta in circolo investimenti pubblici e privati” che garantiscano crescita. “C’è chi si illudeva che con il decreto Dignità si risolvessero problemi – ha concluso il segretario della Cisl – invece non ha fatto altro he accelerare rapporti di lavoro a termine”.

Cuneo fiscale

Alla luce del fatto che “la crescita economica di questi ultimi mesi rischia di essere vanificata e bruciata da un autunno rovente” appare opportuno, in linea con quanto delineato dall’azione del governo guidato da Mario Draghi” rafforzare il taglio del cuneo fiscale, rivalutare le pensioni, sostenere con una nuova politica dei redditi lavoratori dipendenti, pensionati, famiglie e anche alcune imprese che per effetto della moltiplicazione dell’impennata dei costi dell’energia rischiano di non tutelare produzioni e posti di lavoro”, ha detto, a margine del Meeting di Rimini, il segretario della Cisl.

Quota 41

Quota 41 può essere un grande obiettivo a prescindere dall’età: dobbiamo negoziare misure importanti per allargare l’area della quattordicesima mensilità: in una parola sulle pensioni vogliamo un tavolo di confronto complessivo con l’attuale governo e con il futuro governo”, ha dichiarato Sbarra. “Noi ci confronteremo con tutti per raggiungere risultati prima della fine dell’anno – ha osservato – perché sappiamo che dal primo gennaio, superata questa finestra di flessibilità di quota 102 si ripropone per i lavoratori e le lavoratrici italiane l’odioso scalone della Legge Fornero che porta l’età del pensionamento di vecchia a 67 anni”. “Questa – ha concluso Sbarra – è una grande priorità che vogliamo affrontare con le forze politiche, con l’attuale e con il futuro governo”.

Ridurre le tasse

“In una parola, per noi, l’imperativo oggi è ridurre le tasse per salvaguardare il potere d’acquisto di salari, stipendi, pensioni, per salvaguardare il reddito ed anche per liberare risorse alle famiglie necessarie per rimettere in moto la dinamica dei consumi e la domanda interna”, ancora il segretario della Cisl.  Sul fronte fiscale alla luce delle proposte avanzate dal centrodestra di di istituire una flat tax, è necessario attuare “un principio costituzionale che è quello della progressività del prelievo“, ha aggiunto. “Bisogna alzare l’azione di contrasto a evasione ed elusione fiscale che pesa in questo paese per 100 miliardi di euro l’anno di mancati introiti nelle casse dello Stato”, ha osservato Sbarra.

Rdc e salario minimo

“C’era chi si illudeva che con il reddito di cittadinanza avremmo creato” un ingresso di persone “nel mercato del lavoro”. Invece la misura “si è rivelata inadeguata: sotto il profilo della crescita di opportunità di lavoro” ossia sul fronte delle politiche attive, “è stata una iniziativa improvvida”, ha detto ancora il segretario della Cisl. Inoltre, ha aggiunto, “chi si illude che il salario minimo risolva il problema” delle retribuzioni di lavoro, “semina solo illusioni”.

Lorenzo Cipolla: