La Russia è pronta a fornire gas all’Europa nei volumi previsti dal contratto se l’Occidente non la metterà alle strette con le restrizioni, afferma il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev in un’intervista alla tv francese, scrive l’agenzia di stampa russa Tass. “Siamo pronti a fornire gas nei volumi che sono stati contrattati già ora. Tuttavia, questo dipenderà sicuramente dalla posizione dei Paesi occidentali ed europei. Se i pagamenti saranno vietati o se la consegna delle turbine riparate o il lancio del NordStream 2 saranno fermati, allora le forniture non saranno probabilmente nei volumi che si aspettano”, ha detto. “Le difficoltà nelle forniture di gas russo all’Europa possono essere considerate come un elemento della guerra in corso contro Mosca”, ha affermato ancora Medvedev.
L’evoluzione della situazione delle forniture di gas russo all’Europa “è essenzialmente una parte della guerra attualmente condotta contro il nostro Paese”, ha detto Medvedev. “Questo è un altro aspetto del conflitto”, ha sottolineato. “Non abbiamo mai rifiutato di fornire gas all’Europa. Abbiamo costruito il Nord Stream 2, abbiamo rispettato tutti gli impegni, ma ci è stato detto che il nostro gas non è necessario; inoltre, non saremo in grado di pagare in euro e in dollari perché ora abbiamo chiuso i rapporti con le vostre banche. Abbiamo quindi deciso che per noi esiste un’unica opportunità: utilizzare il rublo come mezzo di pagamento. In altre parole, queste sono le conseguenze della guerra delle sanzioni scatenata dall’Occidente”, ha aggiunto Medvedev.
Anche l’Europa si muove, l’Unione europea presto convocherà una riunione urgente dei ministri dell’energia ”per discutere le misure di emergenza specifiche per affrontare la situazione energetica”, ha assicurato Petr Fiala, presidente della Repubblica Ceca, che guida il turno del semestre europeo. La data sarà fissata la prossima settimana, ma si terrà entro la metà di settembre: l’andamento dei mercati rende chiaro che non può attendere il consiglio informare dell’energia programmato per l’11-12 ottobre a Praga. Sul tavolo non potrà che esserci il nodo del tetto al prezzo del gas, ma soprattutto la valutazione sulla possibilità di svincolare il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo massimo del gas, un tema che ha iniziato a prendere spazio nel dibattito sul caro energia”.
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