Ucraina, Israele e situazione in Libia. Sono questi alcuni degli argomenti che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha affrontato in un’intervista rilasciata a “ilSussidiario.net”, in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini.
Tajani, i valori europei
“Essere italiano, essere europeo, ed essere patriota non è legato a sette generazioni, ma a quello che sei tu”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al Meeting di Rimini. “Non sono né un pericoloso sovversivo né un estremista di sinistra, ma dico che bisogna guardare alla realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull’identità, sulla cultura, perché se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde, ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché vivi quei valori“, ha affermato Tajani.
Ius scholae: “Abbiamo la nostro opinione”
Sullo ius scholae abbiamo “la nostra opinione, come su altri punti che non sono nel programma di governo e che vengono sottolineati da altri alleati: ne parliamo. Però non è che perché un tema non è nel programma di governo non se ne può parlare. Ognuno ha diritto dire: io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare”.
Le parole del Ministro Tajani
Sul fronte del conflitto che interessa i due Paesi dell’Est, “da mesi chiediamo alla Russia di interrompere la guerra in Ucraina, di avviare una percorso politico e diplomatico. Vorremmo vedere i due Paesi abbandonare le armi e tornare al negoziato. Lo ha detto, in una intervista a ‘ilSussidiario.net’, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini. Quella tra le due nazioni, evidenzia, “dev’essere una trattativa che serva a sancire la fine della guerra e la libertà dell’Ucraina, non la resa di questo Paese a chi lo ha invaso. Ma ripeto, l’Italia vuole che il canale politico e diplomatico sia quello da percorrere per arrivare alla fine del conflitto in Ucraina”. Quanto a novità su questo versante, osserva ancora Tajani, “pochi giorni fa sono stato in Svizzera, invitato dal mio collega e amico Cassis: forte della sua tradizione di mediazione, la Svizzera ha provato a mandare avanti dei colloqui diplomatici in cui presto speriamo si possa associare la Russia. Noi – conclude – sosteniamo con forza questa impostazione, innanzitutto all’interno dell’Unione Europea e poi in ogni organismo multilaterale che possa contribuire al negoziato”.
Le speranze di un accordo fra Israele e Hamas
“Il lavoro incessante del Segretario di Stato Usa Antony Blinken e dei mediatori egiziani e qatarini ci lascia sperare che presto sia Israele che Hamas possano dare il loro assenso a un accordo per il cessate il fuoco che preveda il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, il pieno accesso degli aiuti alimentari e sanitari a Gaza e un’assistenza molto veloce e massiccia per una popolazione stremata da una guerra ormai insostenibile”. Lo ha detto, in una intervista a ‘ilSussidiario.net’, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini. “Il Governo continua a lavorare affinché si possa trovare un accordo per un cessate il fuoco ‘sostenibile’ – osserva – in linea con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Per noi questo accordo è fondamentale anche per una de-escalation a livello regionale, incluso il confine israelo-libanese dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni Unite, Unifil, di cui fanno parte anche i nostri militari”.
La stabilizzazione della Libia
Sul fronte africano, “il Governo sta lavorando da tempo per pacificare la Libia. Tuttavia i problemi oggi sembrano derivare dal Sahel. La Libia è un elemento decisivo per la sicurezza del Mediterraneo e il governo italiano sta lavorando per la stabilizzazione della regione anche sostenendo la mediazione dell’Onu”. Lo ha detto, in una intervista a ‘ilSussidiario.net’, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini. A suo giudizio, viene osservato, “è fondamentale indire le elezioni presidenziali e parlamentari rafforzando al tempo stesso la cooperazione contro i flussi di migranti irregolari nel Mediterraneo”. Ad ogni modo, ha argomentato ancora, il “primo passo da compiere è superare la fase di stallo, con una perdurante polarizzazione tra il Governo di unità nazionale del Primo ministro a Deibah e il cosiddetto Governo di stabilità nazionale di Osama Hammad, Primo ministro designato dalla Camera dei rappresentanti di Tobruk”. Poi, viene osservato, c’è da intervenire, così come stiamo facendo, sulle cause profonde dei movimenti migratori, in partenariato con le nazioni di origine e transito e nel quadro del Piano Mattei per l’Africa e del Processo di Roma su migrazioni e sviluppo. Il costante impegno italiano, in cooperazione con le nazioni del Nord Africa – ha concluso è finalizzato a contrastare le reti criminali di trafficanti di esseri umani. Occorre sviluppare in parallelo vie legali e sicure di migrazione”, conclude.
La situazione dell’Ucraina
Alla luce degli aiuti in armi inviati all’Ucraina “ogni Paese della Unione Europea decide per conto proprio e l’Italia non ha mai dichiarato guerra alla Russia. Un conto è difendere legittimamente il proprio territorio, un altro è attaccare la Russia. E noi rimaniamo fermi sulla linea della sola difesa“. Lo ha detto, in una intervista a ‘ilSussidiario.net’, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini. “Il Governo italiano per gli aiuti militari offerti all’Ucraina – ha osservato – ha chiesto che i sistemi vengano adoperati all’interno del territorio ucraino. L’Ucraina però ha tutto il diritto, anche da un punto di vista delle leggi internazionali, di difendersi come meglio ritiene“, ha concluso Tajani.
Fonte Ansa