Hamas minaccia di vendicare il leader Haniyeh, Israele lancia un’allerta massima, pronosticando un possibile attacco di Hezbollah… Tutto è legato all’accordo che le parti dovrebbero raggiungere per stabilizzare la situazione del Medio Oriente. Eppure, nonostante gli sforzi, la tregua sembra ancora lontana. E, sullo sfondo, si delineano nuovi elementi di crisi.
Minacce di Hamas: “Vendicheremo Haniyeh”
Hamas vuole vendicare l’assassinio del capo politico Ismail Haniyeh colpendo cittadini israeliani all’estero, come hanno rivelato fonti palestinesi all’emittente Channel 12. La decisione è stata presa due giorni dopo l’omicidio avvenuto a Teheran, attribuito a Israele ma mai rivendicato, dall’ufficio politico di Hamas. L’identità degli israeliani che potrebbero diventare un bersaglio, turisti o alti funzionari, non è stata specificata. La decisione rappresenta una svolta drammatica poiché finora era una strategia utilizzata da Hezbollah e dall’l’Iran mentre le milizie terroristiche di Gaza non hanno mai operato in questo modo.
Allerta in Israele
Le forze di difesa israeliane sono in massima allerta in attesa della risposta del leader di Hamas Yahya Sinwar alla proposta aggiornata di Israele nei negoziati per l’accordo sul rilascio degli ostaggi e la tregua a Gaza: l’Idf ritiene che se i colloqui non vanno a buon fine, Hezbollah potrebbe mettere in atto subito la rappresaglia contro Israele per l’uccisione del capo militare Fuad Shukr. L’indiscrezione viene riferita da Walla.
Colloquio con gli USA
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha parlato durante la notte con il suo omologo americano il segretario alla Difesa USA Lloyd Austin in relazione alla crisi in Medio Oriente. “Il colloquio si è concentrato principalmente sulla preparazione congiunta e sul mantenimento della prontezza e dell’interoperabilità delle forze e delle capacità israeliane e statunitensi di fronte alle continue minacce dell’Iran e Hezbollah contro Israele”, ha dichiarato l’ufficio di Gallant. Il ministro inoltre ha informato Austin sugli sviluppi a Gaza, “descrivendo dettagliatamente i risultati ottenuti dall’Idf: la sconfitta della brigata Rafah di Hamas e la distruzione di oltre 150 tunnel nella zona”. Secondo la nota Austin e Gallant hanno parlato anche degli sforzi per raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza.
La proposta aggiornata
La delegazione di negoziatori guidata dai capi del Mossad David Barnea e dello Shin Bet Ronan Bar è rientrata in Israele ieri sera dopo aver presentato al Cairo la proposta aggiornata sulla presenza dell’esercito israeliano (Idf) lungo l’asse Filadelfia e il valico di Rafah, al confine tra Gaza e Egitto. Lo riferisce Ynet. Domani Hamas dovrebbe ricevere i nuovi dettagli. Fonti vicine al dossier hanno affermato che gli incontri al Cairo si sono svolti in uno spirito positivo e produttivo e che le lacune sono state ridotte per portare ad un vertice efficace e rapido domenica. Il lavoro di predisposizione per l’accordo tra Hamas e Israele sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi sarebbe ora concluso.
Il Medio Oriente aspetta
Nel frattempo i mediatori continuano i preparativi per il vertice di domenica. Al momento non è chiaro se i delegati di Hamas saranno presenti al vertice del Cairo e non è ancora noto se accetterà di negoziare o rifiuterà la nuova proposta. Prima del vertice, è previsto l’arrivo in Egitto del capo della Cia Bill Burns. “La Repubblica islamica dell’Iran accoglie lo sviluppo di relazioni con l’Unione europea in un’atmosfera basata sul rispetto reciproco e richiede dialogo per risolvere i problemi tra loro e correggere le politiche sbagliate dei Paesi europei”. Lo ha affermato il nuovo ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante una telefonata con l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, in cui sono stati affrontati anche gli ultimi sviluppi della situazione a Gaza. Secondo quanto riferisce Mehr, Borrell da parte sua ha espresso l’augurio che durante l’amministrazione del presidente Massoud Pezeshkian possano continuare politiche di dialogo e consultazioni tra l’Iran e l’Ue.
Fonte: Ansa