Twitter, eBay, Reddit, Spotify, Cnn, New York Times, Financial Times, Netflix e Visa. Il gotha della comunicazione e dell’economia mondiale è finito sotto attacco hacker. I pirati informatici hanno agito colpendo l’host Dyn, rendendo di fatto impossibile l’accesso a questi e altri siti web degli Stati Uniti.
L’attacco
Secondo gli esperti si è trattato di “Distributed Denial of Service” (DDoS): in pratica i gli hacker hanno impedito il regolare flusso di dati sovraccaricando server con informazioni inutili e ripetute richieste di caricamento di pagine web. Non è ancora chiaro chi ci sia dietro questa azione ma il fatto che siti così popolari ne siano stati condizionati fa pensare che si tratti di criminali esperti. L’interruzione dei servizi è durata alcune ore, poi il Dyn è riuscito a ripristinare le funzionalità.
Preoccupazione
Marco Gioanola, senior consulting engineer, services architect di Arbor Networks, sentito da Adnkronos si è trattato di “una dimostrazione di forza preoccupante della quale bisogna tener conto”. Questo genere di attacchi “possono anche essere interpretati come test per verificare da una parte il livello di protezione e dall’altro mettere alla prova l’arsenale a disposizione e capire quanto può fare male”. Comunque, continua l’esperto, “chiunque metta in piedi infrastrutture come quelle dei servizi dns non può non considerare questo tipo di attacchi e non può non considerare che oggi gli attacchi DDoS raggiungono dimensioni che fino a pochi anni fa erano impensabili”.
Nessuno è al sicuro
L’azione degli hacker, ha spiegato Antonio Forzieri, esperto di sicurezza di Symantec, “è composta da due ingredienti che fanno rumore: da una parte viene attaccata una componente core del web, quella dei dns, dall’altra si dimostra come condurre un attacco di questo genere sia relativamente facile”. E secondo Forzieri non basta essere protetti: “Anche chi ha una banda importante vedrà scricchiolare il sistema davanti ad attacchi di questa intensità”.