Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda la strage del treno Italicus, a cinquant’anni dall’esplosione della notte del 4 agosto, costata la vita a 12 persone. Assieme ai presidenti delle Camere, il Capo dello Stato sottolinea la matrice neofascista dell’attentato dinamitardo.
Mattarella ricorda l’Italicus
“Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili. La società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione”. Lo dichiara in una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 50esimo anniversario della strage dell’Italicus
La dodicesima vittima
“Cinquant’anni fa la strategia terroristica che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, seminando morte e dolore. Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro. Undici passeggeri morirono nell’incendio che seguì l’esplosione. La dodicesima vittima fu un ferroviere, Silver Sirotti, medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo: perse la vita salvandone molte altre. La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura di quei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare” aggiunge Mattarella. “Nel giorno dell’anniversario rinnoviamo i sentimenti di vicinanza e condivisione della Repubblica ai familiari delle vittime e ai tanti feriti”, conclude il capo dello Stato.
La Russa: “Il dolore si rinnova”
“È con profonda commozione che ricordiamo la terribile strage dell’Italicus, avvenuta nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974. Un ordigno fatto esplodere mentre il treno viaggiava sulla linea ferroviaria Bologna-Firenze, nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro provocò la morte di dodici persone. A distanza di 50 anni da questo attentato di matrice neofascista – come stabilito dalla Corte di Cassazione – rinnoviamo il nostro dolore e ci stringiamo alle famiglie delle vittime e ai sopravvissuti per una ferita che resta ancora aperta”. Così, sui social, il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Fontana: “Strage neofascista”
“Ritorna oggi la memoria, dolorosa, di un altro vile attentato terroristico che ha insanguinato la storia del Paese: la strage dell’Italicus, di cui si profila la matrice neofascista, ci riporta a cinquant’anni fa. Mai potremo dimenticare quei fatti, chi morì a seguito dell’ esplosione, i feriti e mai scorderemo il gesto eroico del forlivese Silver Sirotti, che sacrificò la sua vita per soccorrere i passeggeri. Ai familiari delle vittime e alle comunità testimoni di questo dramma rinnoviamo oggi la nostra vicinanza. Onorarne la memoria significa tenere accesi i fari del ricordo e continuare a percorrere con determinazione la strada della verità e della giustizia”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
Fonte: Ansa