Il Consiglio dei ministri slitta alla mattinata di domani ma, se la proroga dello stato d’emergenza, ovvero il Dpcm in sé, aspetterà ancora un po’ per le limature del caso, l’obbligo delle mascherine entrerà subito in vigore. Sostanziale anche la conferma di tutte le misure anti-contagio previste nella bozza. Senza strette, almeno per ora, alle attività produttive. Istruzioni che sarebbero state esposte anche a Comuni, Regioni e Province dai ministri Boccia e Speranza, durante l’incontro odierno. Le disposizioni, che il governo ha precisato non riguarderanno limitazioni o giri di vite sulle attività, dureranno trenta giorni.
Verso il nuovo Dpcm
A prescindere dal Cdm, qualche giorno sembra che ancora ci vorrà per il Dpcm vero e proprio. Il precedente scade il 7 ottobre, ma per il nuovo c’è bisogno necessariamente del prolungamento dello stato d’emergenza. Quello che si propone di fare domani il Consiglio dei ministri, a seguito delle risoluzioni votate in Parlamento (oggi slittate per via dell’assenza del numero legale alla Camera). Mossa che consentirà di superare la scadenza dello stato di emergenza attuale (15 ottobre) e prolungare il tutto fino a inizio prossimo anno.
Mascherine obbligatorie
Ma se il Dpcm non andrà in Gazzetta Ufficiale prima di dopodomani, i contenuti previsti nella bozza sono già più che indicativi. Ad esempio, da quanto si apprende, non solo l’obbligo delle mascherine scatterà già da domani ma, per i trasgressori, sono previste multe dai 400 ai 1000 euro. Normativa regolamentata, riferisce Ansa, nell’articolo 1 della bozza. In cui si spiega “l’obbligo di avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione, dispositivi di protezione individuale.
Con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. A tal proposito, per chi non farà rispettare i divieti all’interno del proprio locale, oltre alla multa compresa fra i 400 e i 1000 euro, si aggiungerebbe la sanzione amministrativa accessoria. La quale si tradurrebbe nella chiusura dell’attività per un periodo tra 5 e 30 giorni.