Italia tutta in zona bianca, a partire dall’ultimo lunedì di giugno. Una notizia attesa, che porta il nostro Paese a viaggiare, d’ora in poi, nella fascia più bassa del rischio di infezione da Covid-19. La principale novità, però, riguarderà le mascherine. Da domani, infatti, tenerle sul viso all’aperto non sarà più obbligatorio. Anche grazie alla stabilità del tasso di positività. L’ultimo aggiornamento congiunto fra Ministero della Salute e Comitato tecnico-scientifico ha disposto lo stop alla precauzione della copertura di naso e bocca in zone aperte, pur invitando a mantenere tutte le prudenze del caso. Del resto, come ha detto il premier Draghi nei giorni scorsi, “la pandemia non è ancora finita”. E, stando ai numeri, una buona parte di over 60 non avrebbe ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino.
La situazione vaccini
Due milioni e 700 mila cittadini con più di sessant’anni non si sarebbero ancora sottoposti alla prima dose di vaccino anti-Covid. E questo nonostante si tratti della fascia d’età più a rischio di conseguenze gravi in caso di contagio. Una situazione che, vista anche la presenza della variante Delta, non aiuterebbe nella disposizione delle misure di contrasto. Come spiegato dal Commissario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, al momento ci sono oltre 5 milioni di dosi disponibili e a luglio dovrebbero arrivarne altre 14,5 milioni. Il 5% in meno del mese di giugno. Le regioni, per questo, hanno accelerato con le seconde dosi per gli over 60. Stando al report della campagna vaccinale, la settimana scorsa restavano circa 3 milioni di italiani da vaccinare con la prima dose. Al momento, sarebbero state raggiunte circa 600 mila persone over 50.
Stop alle mascherine, resta la prudenza
Per quanto riguarda le mascherine, l’Italia proverà a farne a meno per la prima volta dopo un lunghissimo periodo. Almeno in condizioni di sicurezza. Ad esempio, come riferito dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, “non dobbiamo smettere di stare attenti, la guardia deve sempre rimanere alta”. Questo nonostante il segnale positivo dato dall’allentamento della precauzione. “Il Lazio è la prima regione italiana per numero di immunizzati sulla popolazione e in questo momento nella regione abbiamo un calo dell’incidenza pari a 12,83 ogni 100mila abitanti. Stiamo riconvertendo i posti letto Covid, liberando le terapie intensive e assistiamo a un continuo miglioramento di tutti i parametri”.