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Raid missilistico su Mariupol: “Colpita una scuola-rifugio”

Nell'edificio, che sarebbe stato raso al suolo, si trovavano 400 persone, fra le quali anziani, donne e bambini. E il sindaco di Mariupol denuncia deportazioni

Le sirene non smettono di suonare in Ucraina. E da giorni lo fanno su tutto il territorio del Paese, anche laddove in precedenza i missili non erano caduti. Gli allarmi risuonano soprattutto dalla città di Mariupol dove, nelle scorse ore, sarebbero cadute nuove testate ipersoniche, che la Russia ha dichiarato di aver lanciato. Secondo la Bbc e Sky News, che citano un post su Telegram delle autorità municipali di Mariupol, uno dei missili avrebbe centrato una scuola-rifugio della città, dove avevano trovato riparo circa 400 persone. Il bombardamento sarebbe avvenuto nelle prime ore della serata di ieri e, secondo lo stesso post, l’edificio sarebbe stato completamente raso al suolo. Non è chiaro il bilancio delle vittime. Secondo le autorità, all’interno si trovavano donne, bambini e anziani e molti di loro sarebbero intrappolati sotto le macerie.

Missili sull’Ucraina

Interfax ha parlato di obiettivi militari ucraini colpiti da Mosca, che ha affermato di aver utilizzato, per il secondo giorno consecutivo, il sistema missilistico ipersonico Kinzhal. Fra gli obiettivi colpiti, una base di carburanti e lubrificanti a Mykolaiv. Un altro attacco è stato indirizzato contro un’infrastruttura di difesa ucraina situata sul Mar Nero. Distrutti anche gli impianti di produzione di Nezhin, a nord-est di Kiev. Un’altra offensiva è stata condotta contro una base di mercenari stranieri nella regione di Zhytomyr, a 150 chilometri da Kiev. I missili avrebbero colpito un centro di addestramento, provocando più di 100 vittime fra i membri delle forze speciali. A riferirlo, il portavoce del Ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov.

Il sindaco: “Deportazioni da Mariupol”

Nel frattempo, anche per i civili continua l’incubo. La città di Mariupol, secondo le fonti russe, sarebbe per la maggior parte in mano agli invasori ma, stando all’informazione ucraina, per le strade si continuerebbe a combattere. Dopo l’attacco della settimana scorsa alla base di Yavoriv, le testate russe hanno nuovamente solcato i cieli di Leopoli. Altri allarmi sono scattati negli oblast di Odessa, Kharkiv, Sumy, Kirovograd, Dnipropetrovsk e altre città su tutto il territorio ucraino. Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha parlato anche di deportazioni dei cittadini in alcune “remote città della Russia”, alla stregua dei “nazisti durante la Seconda Guerra mondiale“. Le forze russe, inoltre, avrebbero bloccato anche un convoglio di autobus diretto in città per l’evacuazione dei residenti. Lasciare Mariupol continua a essere difficile per i civili.

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