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Mantovano: “Lo sfruttamento della prostituzione, una violenza troppo spesso dimenticata”

In occasione della Giornata per l'eliminazione della violenza sulle donne, Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, visita una casa rifugio della Comuntà Papa Giovanni XXIII

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’onorevole Alfredo Mantovano, ha visitato la casa rifugio della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi, denominata “Casa fra le nuvole di Papa Francesco” che accoglie giovani donne vittime di violenza e tratta.

Foto ©Cico

La struttura nata 25 anni fa grazie alla volontà di don Oreste Benzi è guidata da don Aldo Buonaiuto, fondatore della testata online Interris.it, che da anni lotta per strappare dalle grinfie degli aguzzini queste giovani donne che hanno subito indicibili violenze e torture. In questi anni, sono migliaia le giovani che sono state accolte in questa casa e che, dopo un periodo di accompagnamento, molte sono rinate a vita nuova, mentre altre restano a vivere nella struttura con i membri dell’associazione perché abbandonate e non più autosufficienti a causa delle torture subite.

Il 12 agosto 2016, Anno del Giubileo della Misericordia, Papa Francesco ha voluto incontrare queste donne nella sua iniziativa giubilare dei “Venerdì della Misericordia“. “Io vi chiedo perdono per tutti i cristiani, i cattolici che hanno abusato di voi e anche perdono da parte mia di non aver pregato tanto per voi e per questa schiavitù. Perdono per una società che non capisce. Perdono per i governanti che se ne infischiano di questo. Per il Signore ognuna di voi è importante, per Dio ognuna che ha sofferto sulla croce e voi avete sofferto sulla croce, ognuna di voi ha la faccia del suo Figlio sofferente, vi chiedo perdono per i credenti, i cristiani che vi hanno abusato e vi dico di guardare avanti. Guardate avanti, davanti a voi c’è l’orizzonte, la speranza. Il Signore vi ha fatto sentire quella parola, quella domanda ‘quanto soffri?’. Il Signore con questi fratelli e sorelle che lavorano vi ha aiutato. Grazie del coraggio che avete avutoGrazie di guardare la vita con speranza e pregate per me perché io possa dire le cose giuste e dare le bastonate giuste. Grazie tante”. Sono le parole che il Pontefice ha rivolto a quelle giovani donne, come don Aldo Buonaiuto racconta nel suo libro “Donne Crocifisse. La vergogna della tratta raccontata dalla strada” (edizioni Rubbettino, 2019, la cui prefazione è stata scritta proprio dal Santo Padre.

Foto ©Cico

Don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII, alla presenza del Sottosegretario Mantovano ha dichiarato: “Mi sembra che a volte esistano donne di ‘serie b’, anzi direi di ‘serie z’. Ogni giorno nei loro volti leggiamo tutto l’orrore che hanno subito, hanno davanti agli occhi solo le immagini delle torture subite. In uno dei venerdì della misericordia hanno incontrato il Santo Padre e gli hanno mostrato le ferite impresse sui loro corpi. Il Pontefice è rimasto impressionato dai segni della tortura e ha sentito il bisogno di chiedere perdono alle ragazze ‘per tutti quegli uomini che sono venuti sulle strade a compravi, scambiandovi per un oggetto’. Don Oreste fece una proposta di legge con cui chiedeva di contrastare e fermare la domanda: il principio è che nessuno ha diritto di comprare una persona, nessuno può obbligare una persona prostituirsi. La proposta di legge dovrebbe portare il nome del sacerdote dalla tonaca lisa. Qui abbiamo vite spezzate, molte purtroppo non ci sono più e, ancora oggi, ci sono troppe donne sulle strade. La sua visita è un segno di speranza, un segno di vicinanza da parte delle istituzioni. Si dovrebbe lavorare affinché non siano fermati solo i ‘magnaccia’, ma anche i cosiddetti ‘clienti’: una persona che va a comprare un altro essere umano non può essere chiamato cliente”.

Foto ©Cico

Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, rivolgendosi a don Aldo, alle ragazze e a tutti i presenti, ha affermato: “C’è un profilo della violenza contro le donne che non viene ordinariamente preso in considerazione e rispetto al quale nessuno organizza cortei e nessuno chiama in causa il cosiddetto patriarcato, ed è il profilo del quale si occupa la Comunità Giovanni XXIII, e in particolare don Aldo, sulla scia dell’insegnamento di don Oreste Benzi con il quale ho avuto la fortuna di fare, esattamente venti anni fa quando ero sottosegretario all’Interno, un viaggio in Moldavia. Don Oreste mi propose di andare a vedere com’era il luogo di partenza della tratta. Ricordo un drammatico incontro con un gruppo di persone, soprattutto donne, che con dolore sottolineavano che una delle principali fonti della ricchezza della Moldavia fossero le rimesse delle ragazze che venivano portate in Italia, e non solo, dove erano costrette ad esercitare la prostituzione. Questa violenza, purtroppo, oggi è trascurata, messa da parte. E questo tipo di comunità aiuta non soltanto materialmente le ragazze che sono ospitate, ma aiuta anche a farci presente questo dramma. E che oggi, 25 novembre, se ne parli, può essere sicuramente un passo in avanti per un maggiore impegno di ciascuno di noi“.

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