Manovra, via libera del Cdm: piano da 38 miliardi, bozza ridotta

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Via libera del Consiglio dei ministri al testo della Legge di bilancio. Ora il testo passerà alle Camere, verosimilmente tra domani e dopodomani. Un testo di 228 articoli, con pacchetto da 38 miliardi, approvato (salvo intese) il 18 ottobre scorso e discusso in giornata. Come precisato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, la discussione alle Camere potrebbe iniziare già domani, emendata alla Camera e ratificata dal Senato visti i tempi ristretti: entro il 31 dicembre, infatti, la Manovra dovrà andare a referto. Un piano d’azione nel quale rientrano nuove misure complessive (circa 30 norme) con 20 articoli in meno dei 248 previsti dalla bozza iniziale, in quanto 45 delle voci precedentemente comprese, “non necessitano di norme in quanto sono rifinanziate direttamente nei pertinenti capitoli di Bilancio”. Fra le novità sostanziali, la cessazione della stretta ora in vigore sulla rivalutazione delle pensioni: nella bozza non è infatti presente la misura sulla perequazione automatica degli assegni, prevista invece nelle precedenti.

Asili nido e Cassa integrazione

Altre misure che andranno al vaglio dei parlamentari, i 3 miliardi da destinare all’assegno unico per i figli nel 2021, con altri 5,5 miliardi a partire dal 2022. Sul tema è intervenuto il ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, secondo la quale “ci sono stanziamenti ulteriori per l’imprenditoria femminile e per la decontribuzione riservata a chi assumerà donne”. Sempre in tema famiglie, aumenteranno i fondi per gli asili nido comunali, per i quali saranno stanziati 100 milioni nel 2022 e 300 a regime. Proroga in arrivo, invece, per il blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo 2021. Allargato lo spettro anche sulla Cassa integrazione dovuta al Coronavirus: altre 12 settimane verranno finanziate a carico dello Stato, senza costi aggiuntivi per le imprese.

Mezzogiorno e sgravio per i giovani

Misure in vista anche per il Mezzogiorno. Nell’ultima bozza della Manovra, le assunzioni a tempo indeterminato per i ruoli di coordinamento, gestione e utilizzazioni dei fondi della coesione potranno arrivare a 2.800. Le Regioni interessate saranno Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. “Il rafforzamento della capacità amministrativa – si specifica – è un elemento cruciale dell’utilizzo efficiente ed efficace dei Fondi della politica di coesione”. La spesa massima autorizzata per il triennio 2021-2023 è di 126 milioni di euro annui. Sul fronte lavoro, in arrivo anche lo sgravio totale dei contributi per coloro che assumono giovani fino a 35 anni. Valido per tre anni per i giovani e per due per le donne.

Damiano Mattana: