Il Governo ipotizza l’implementazione dei fondi per la sanità pubblica. Da Palazzo Chigi si fa appello tuttavia alla prudenza, visto anche il conflitto in corso tra Hamas e Israele.
Manovra e sanità
Nel confronto in atto sulla legge di Bilancio, si rafforza l’ipotesi – secondo quanto apprende l’ANSA – di uno stanziamento per la Sanità tra i 3 ed i 3,5 miliardi di euro. Secondo le stesse fonti, non è corretto attribuire alla Nadef la certificazione di un taglio di 2 miliardi rispetto al settore della sanità, dal momento che la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza si riferisce a calcoli tendenziali a legislazione vigente. Su questi temi, oltre che sulla missione 6 sanità del Pnrr, si apprende inoltre, il ministro della Salute Orazio Schillaci sarà audito alla 10/ma Commissione Affari sociali e sanità del Senato, presieduta dal senatore Francesco Zaffini, martedì 17 ottobre.
Obiettivo sostenibilità
Una manovra seria che, nel quadro della sostenibilità della finanza pubblica, concentrerà la sua attenzione su redditi e pensioni medio bassi, sulla famiglia e sulla sanità, in continuità con il lavoro portato avanti dal governo fin dalla precedente legge di Bilancio. È quanto emerso, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, dal vertice di maggioranza sulla manovra. Clima di grande collaborazione e determinazione nella maggioranza in vista della Legge di Bilancio. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, spiega la nota, ha svolto una relazione sull’impostazione della Legge che andrà in approvazione nel prossimo Cdm di lunedì.
Appello alla prudenza
Un appello alla “prudenza”, visto anche il contesto mutato per il conflitto in Israele. E l’invito alla maggioranza a ridurre al minimo gli emendamenti. È questo, secondo quanto si apprende, il messaggio inviato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso del doppio vertice con i leader della maggioranza e con i capigruppo di Camera e Senato.
Famiglie, diminuisce il potere d’acquisto
Nel secondo trimestre del 2023, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,2%. La propensione al risparmio, che già da diversi trimestri si attesta sotto i livelli pre-Covid, è stimata al 6,3%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Lo rende noto l’Istat sottolineando che a fronte di una sostanziale stazionarietà dei prezzi, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.
Fonte: Ansa