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Maltempo, Coldiretti: “In pericolo le colture”

Secondo l’analisi di Coldiretti è già avvenuto un calo della produzione del pomodoro e dell'uva e si temono molte altre ripercussioni

La Coldiretti fa sapere che, a causa dell’improvviso cambiamento del clima, nelle ultime 24 ore sulla nostra penisola si sono abbattuti ben 8 eventi estremi. L’improvviso cambio di stagione mette ora a rischio anche le colture che per il caldo hanno prolungato la stagione, mentre nei frutteti si teme per gli agrumi, per le mele e le pere che sono ancora in piena fase di raccolta 

Brusco cambiamento climatico

“Sull’Italia si sono abbattuti ben 8 eventi estremi in un solo giorno tra nubifragi e trombe d’aria che hanno colpito a macchia di leopardo la Penisola, con allagamenti e alberi abbattuti dal vento”. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Eswd (European Sever Weather Database) in riferimento all’allerta arancione in Lombardia e gialla in altre 12 Regioni diramata dalla Protezione civile.
“Un brusco cambiamento del clima in un 2023 che si posiziona fino ad ora in Italia al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 0,82 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800”, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr nei primi nove mesi con l’anomalia climatica che è stata addirittura di +1,02 gradi al Nord.

Coldiretti: “L’improvviso cambio di stagione mette ora a rischio anche le colture”

“Si registra quest’anno – spiega l’associazione – un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si è verificato un calo anche per il pomodoro e per la vendemmia (-12%)”. “L’improvviso cambio di stagione mette ora a rischio anche le colture che per il caldo hanno prolungato la stagione – prosegue Coldiretti – dalle melanzane ai peperoni, dalle zucchine ai cetrioli, mentre sono ancora in corso le raccolte del pomodoro da salsa, del mais e del riso ed è appena iniziata quella delle olive con il centro nord che ha già perso 1/3 della produzione. Nei frutteti si teme per gli agrumi, dalle arance ai mandarini, per mele e pere che sono in piena fase di raccolta e per le produzioni di cachi e kiwi dove una grandinata può devastare il lavoro di un intero anno”.

Fonte: Angesir

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