Una vera e propria strategia del terrore quella messa in atto dai fondamentalisti del sedicente Stato islamico. E, in pieno adeguamento ai tempi moderni, il mezzo per diffondere allerta e preoccupazione non può essere che il web, utile non solo per raccogliere accoliti ma anche per stimolare nuove azioni folli, come l’ultima, terribile, messa in atto sulla Rambla di Barcellona. E, nell’ambito di tale propagazione di idee violente, nel mirino delle minacce dell’Isis è finita nuovamente l’Italia: attraverso un canale Telegram vicino allo Stato islamico, infatti, Daesh sta incitando i ‘lupi solitari’ della jihad a mettere in pratica attacchi terroristici anche nel nostro Paese.
L’Isis e i ‘lupi solitari’: “Devi combatterli”
In relazione a quelle che sono state le modalità dei più recenti attentati in Europa, da Nizza a Barcellona, l’Isis ha invitato gli affiliati presenti sul suolo europeo a lanciare attacchi nelle città italiane (così come in Belgio e Danimarca) utilizzando anche i veicoli come arma. Minacce riferite dal portale web statunitense “Site”, diretto da Rita Katz e incaricato di monitorare l’attività dei terroristi islamici sul web. “Devi combatterli” (O Muwahhid), è la scritta in italiano che compare in un’immagine incollata sul sito web Daesh, nella quale è ritratto un uomo che nasconde un coltello dietro la schiena sullo sfondo di una città. Un’immagine, però, che non sembra corrispondere a nessuna città italiana (sono presenti molti grattacieli), trattandosi probabilmente di un vecchio post riutilizzato per l’occasione.
La minaccia: “Arriveremo a Roma”
Ma il nome della capitale italiana, come riferito ancora da “Site”, è stato citato, per la precisione in un video pubblicato da “Al-Hayat Media Center”, ritenuto uno dei network ufficiali del sedicente Stato islamico. In tale corto, della durata di 6 minuti, si vedono alcuni jihadisti intenti a distruggere statue di Cristo e a strappare un poster con il volto di Papa Francesco, gesto accompagnato dalla minaccia pronunciata in inglese “Arriveremo a Roma”. Il filmato sembrerebbe girato nella località di Marawi, nelle Filippine, teatro di numerosi scontri fra i fondamentalisti dell’Isis e l’esercito locale. Nel frattempo, anche a seguito dei fatti di Barcellona, nelle città italiane sono state rafforzate le misure di sicurezza, predisponendo controlli più serrati nei pressi di luoghi sensibili e monitorando il traffico nelle strade dei centri storici. Nei giorni scorsi il premier Gentiloni aveva spiegato che la propaganda dei siti web necessita sempre di verifiche ma che, allo stesso tempo, era perfettamente “consapevole che nessun Paese, neanche l’Italia, possa sentirsi al riparo dalla minaccia”.