Il piano Allegri di arrivare avanti allo scontro diretto di domenica prossima, è fallito. Perché al pari bianconero di ieri con l’Empoli, l’Inter ha risposto da grande squadra, sbancando Firenze, riprendendosi la testa della classifica dove adesso è a +2 sulla Juve. Al Franchi decide il solito Lautaro Martinez, una partita giocata meglio dall’Inter con la Fiorentina che recrimina per aver fallito un calcio di rigore e l’occasione del pari. Giusto il successo nerazzurro. E domenica scintille a San Siro in un ghiottissimo derby d’Italia. Nella Fiorentina, Italiano si presenta con Beltran terminale offensivo, supportato da Ikonè, Bonaventura e Sottil. Nell’Inter c’è Carlos Augusto dall’inizio sulla fascia sinistra di centrocampo. In mezzo, spazio per Frattesi e Asllani al posto degli squalificati Barella e Calhanoglu. Tandem offensivo affidato a Lautaro-Thuram.
L’Inter usa la testa
Un primo tempo frizzante, bel gioco e altrettante occasioni. Subito Fiorentina con Nzola che però è in fuorigioco, ma Sommer non si era fatto sorprendere. La Viola parte meglio, fa densità nella metà campo nerazzurra, ma un errore in uscita innesca Lautaro, Terracciano gli si oppone. L’Inter manda sistematicamente in fuorigioco i viola, e così viene annullato il guizzo di Nzola. L’Inter è micidiale e cinica quando capita l’occasione. Faraoni salva su Carlos Augusto, ma dall’angolo arriva i gol nerazzurro, con l’inzuccata vincente di Lautaro. L’Inter gestisce meglio il vantaggio, abbassa il ritmo e fa tanto possesso senza che la Viola possa riprendersi. Thuram è un cavallo pazzo, va via che è una bellezza ma inciampa al momento della conclusione, divorandosi il raddoppio. Poi nel finale salgono in cattedra Terracciano e Sommer chiudendo rispettivamente su Frattesi e Bonaventura. La Viola protesta per un contatto in area tra Basoni e Ranieri, Aureliano dice che è tutto regolare.
L’Inter regge l’urto Viola
L’Inter parte forte nella ripresa e nel giro di sei minuti va tre volte alla conclusione, con Lautaro contrastato in angolo da Martinez Quarta, Mkhitaryan e Frattesi ma senza impensierire Terracciano. Poi ancora Lautaro a legittimare il vantaggio e la voglia nerazzurra di chiuderla. Cambia tutto Inzaghi: dentro Dumfries, Acerbi e Arnautovic al posto di Darmian, Bastoni e Thuram, mentre nella Fiorentina Nico Gonzalez prende il posto di Ikoné. Arnautovic da due passi la mette dentro, ma è tutto fermo per una posizione irregolare di Mkhitaryan ad inizio azione. La Fiorentina prova a scuotersi con Ikoné che ci prova due volte di fila, ma senza fortuna. Che non ha neppure sessanta secondi dopo quando Sommer interviene scomposto su Nzola, mentre Pavard sulla linea salva sull’incornata di Martinez Quarta. Tutto fermo perché Aureliano va al monitor e dice che è calcio di rigore. Dal dischetto Nico Gonzalez che si fa ipnotizzare da Sommer e la Fiorentina spreca l’occasione del pari. Fuori Lautaro, dentro Sanchez nell’Inter, mentre Bissek rileva Pavard. Doppio cambio nella Viola con Barak e Mandragora in campo al posto di Beltran e Duzan. Ultimi spiccioli di gara, con la Fiorentina che prova a riprenderla, l’Inter a tenere il risultato. Finale all’arma bianca, con Milenkovic al posto di Parisi per avere una torre da sfruttare in area. Cinque di recupero. La Fiorentina ci prova, ma l’Inter regge e con un atto di forza si porta a casa tre punti d’oro.
Lazio-Napoli, novanta minuti tra gli sbadigli
L’incerottato Napoli torna a casa con un punto dalla trasferta romana contro la Lazio. All’Olimpico, finisce 0-0 una partita avara di emozioni, con le occasioni che si contano sul palmo d’una mano. Nella Lazio ci prova subito Isaksen che però calcia alle stelle. Nella ripresa gol annullato a Castellanos: bello il gesto atletico dello spagnolo, ma era in posizione irregolare. Poi occasioni per Cataldi e Gaetano. Poco per giustificare il prezzo del biglietto. Lazio che sale al sesto posto , Napoli nono sotto di due.
Genoa, rimonta vincente
Il Genoa non muore mai. Va sotto, la riprende e in sei minuti stende il Lecce a Marassi. Decide la sfida una spettacolare il gol in mezza rovesciata di Ekuban. A passare in vantaggio era stato il Lecce con Krstovic, che poco prima aveva fallito un calcio di rigore facendosi ipnotizzare da Martinez). Nella ripresa arriva il pari di Retegui che segna di testa dopo la traversa colpita Gudmundsson su punizione. Il Grifone si esalta e a stretto giro la ribalta con Ekuban, che sfrutta un assist di Retegui dopo la traversa di Vasquez. Vince il Genoa che sale a quota 28 e può persino sognare l’Europa. Lecce fermo a quota 21, a +4 dalla zona minata.
Verona e Frosinone, pari e scontenti. Ok il Monza
Un punto a testa che alla fine non accontenta nessuno. Verona e Frosinone non si fanno male. Veneti avanti con un rigore di Suslov, Frosinone che la riprende con Kaio Jorge. Ciociari che salgono al tredicesimo posto con 23 punti, veneti che agganciano al terz’ultimo posto Cagliari e Udinese. Fa un altro passo in avanti il Monza che al Brianteo liquida di misura il Sassuolo. A decidere la sfida, un gol di Colpani che permette alla squadra di cancellare il 3-0 di Monza e piazzarsi al dodicesimo posto con 28 punti insieme al Genoa. Male il Sassuolo che di punti ne conta 19, un in più della zona retrocessione.
Domani la giornata si chiude con Salernitana-Roma in programma all’Arechi alle 20.45.