“Diversi tipi di mine” sarebbero state piazzate sulle soglie di abitazioni di civili della periferia sud di Tripoli (in Libia) dalle milizie del generale Khalifa Haftar in ritirata. Lo denuncia Mohamed Gnounou, il portavoce delle forze che difendono la capitale libica dove è insediato il premier Fayez al-Sarraj dall’avanzata del generale Haftar, ripreso da Ansa. Il portavoce ha poi precisato su Facebook che sarebeb stata rinvenuta “una grande quantità di mine piazzate dalle milizie terroriste di Haftar prima della fuga dalle loro postazioni”, precisando che si tratta di ordigni “utilizzati contro veicoli e altri e sono stati modificati per esplodere al passaggio delle persone, cosa che costituisce un grandissimi pericolo per i civili“.
Daesh
A suo dire, le milizie di Haftar avrebbero “piazzato diversi tipi di mine in cascine, strade principali, vie secondarie e all’entrata di case” e che il dislocamento di mine in edifici di civili è avvenuto “sui fronti di Salah Eddin, al-Mashrou e Ain Zara”. Questo tipo di impiego delle mine “è lo stesso adottato dall’organizzazione terrorista Daesh a Sirte prima della sua liberazione nel dicembre 2016″, ricorda il portavoce riferendosi al sedicente Stato islamico (Isis). Gnounou informa infine che sono state date istruzioni a squadre di artificieri per bonificare le zone liberate al fine di “consentire ai civili di tornare alle loro case”.
Coronavirus: Libia, salgono a 72 i casi, 38 i guariti
Intanto salgono molto gradualmente i casi di coronavirus. La Libia nelle ultime 24 ore ha registrato un solo nuovo contagio da Covid-19, che porta a 72 il totale dei casi confermati nel Paese africano. Lo ha reso noto il Centro nazionale libico per il controllo delle malattie sulla propria pagina Facebook, precisando che i guariti salgono a 38 e le persone attualmente positive sono 31. Finora il virus ha provocato in Libia solo tre morti. In generale, in Africa – come spiegato oggi dall’Oms – il virus ha una mortalità inferiore rispetto a Europa e America.