Legge di bilancio: il punto sulle richieste fatte dal Network “Ditelo sui tetti” al Governo

Foto gentilmente concessa dal Network "Ditelo sui tetti"

Il 1° ottobre 2024, si è svolto, a Palazzo Chigi, l’incontro tra il Governo e le Associazioni impegnate sulla tutela della famiglia, in vista della prossima legge di bilancio 2025 e di altri provvedimenti in itinere. E’ stata un’occasione di confronto importante, di oltre due ore, che ha registrato la massima attenzione degli esponenti governativi presenti, tra cui il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, il Vice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci e, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio, il Sottosegretario Alfredo Mantovano.

Le Associazioni presenti

Per le Associazioni, hanno partecipato rappresentanti del Network “Ditelo sui Tetti”, del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari, della Compagnia delle Opere e della FAFCE, Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa, del Banco Alimentare, delle Famiglie Numerose (ANFN). Per il Network “Ditelo sui Tetti”, poi, erano presenti gli estensori del documento presentato ai Ministri, oltre i coordinatori delle commissioni/staff, con cui il Network si è articolato, in ragione delle competenze esperienziali delle varie Associazioni che hanno collaborato, al fine della redazione delle stesse proposte.

L’oggetto del confronto

Richieste concrete e condivise da tutte le formazioni sociali, quelle oggetto del confronto con il Governo, avanzate in un clima di reciproca sintonia, con la finalità di promuovere e rafforzare necessarie politiche di sostegno alla famiglia. In particolare, Domenico Menorello, coordinatore del Network “Ditelo Sui Tetti”, ha illustrato il documento consegnato ai Ministri, indicando tre primarie e inderogabili priorità:

  • la natalità contro l’emergenza demografica;
  • la valorizzazione della fragilità;
  • la libertà nell’educazione.

Nell’ambito di tali priorità sono state articolate, dunque, diverse proposte, tutte accomunate dall’esortazione, rivolta alle Istituzioni, di assumere, anche nelle decisioni normative, un diverso parametro antropologico, lontano dalla matrice individualista, oggi imperante, e tale da indicare come “bene”, il valore assoluto della vita in ogni situazione.

Le dichiarazioni dell’avvocato Menorello

“Per ciascuna priorità – ha dichiarato, infatti, l’Avv. Domenico Menorello – s’intendono offrire quali contributi all’auspicato passo ideale, una articolazione di concreti interventi possibili, raggruppati sulle nominate tre priorità, altresì rappresentando, ove opportuno, possibili declinazioni normative, nella consapevolezza che, attesa la natura della legge di bilancio, si tratterà sempre di misure parziali e perfettibili anche in alte sedi decisorie con maggiore respiro riformatore. Si precisa che i ‘pre-lavorati’ normativi che si propongono hanno mero carattere indicativo e vanno intesi come semplici contributi, nella consapevolezza della piena responsabilità dei decisori in ordine alle migliori formulazioni che verranno ritenute utili per gli obiettivi indicati”.

La prima priorità

Nello specifico, con riguardo la prima priorità, ossia l’emergenza natalità, nel testo, con chiarezza, è stata raccomandata la strada maestra da percorrere, vale a dire, ritenere la spesa per la natalità un “investimento”, anzi il primo e più essenziale “investimento”, per cui, di conseguenza, “gli interventi per la natalità non potranno soggiacere ai limiti propri, interni e comunitari, della spesa corrente”. A sostegno di tale importante obiettivo da raggiungere, per l’inversione della tragica tendenza demografica, sono state individuate misure concrete, tra le quali, la graduale introduzione del quoziente familiare, nel pieno rispetto dell’art. 53 della Costituzione (“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”), così da sostenere economicamente le famiglie con più figli e incentivare la natalità, oltre la possibile declinazione normativa della proposta di avvio di tax unit familiare, tramite detrazioni familiari, il rafforzamento di misure di welfare aziendale per la maternità (mater premium, fringe benefit), il mantenimento della riduzione del cuneo fiscale, la difesa e l’implementazione della misura dell’assegno unico, (ancorandone l’erogazione già dal concepimento), nonché una radicale riforma dell’ISEE, che riduca le conseguenze, spesso “inique”, dello stesso strumento per molte famiglie, ad esempio, eliminando qualsiasi incidenza pregiudizievole della prima casa.

La seconda priorità

Il secondo punto prioritario, evidenziato in occasione dell’incontro a Palazzo Chigi ed oggetto delle proposte del Network “Ditelo Sui Tetti”, ha riguardato la “cura” e la “valorizzazione” della “fragilità”, declinata in tutte le sue specificità. In primo luogo, è stata richiesta la massima attenzione, così come indicato dal Comitato Nazionale di Bioetica nel parere del dicembre 2023, all’estensione delle cure palliative, incrementandone  i fondi destinati, in modo tale da assicurare alla cura del dolore, anche domiciliare e per malattie non oncologiche, “la priorità che merita, sia in ragione dell’inaccettabile gap esistente rispetto al bisogno, sia quale segno chiaro di un riconoscimento del valore assoluto che ha la vita fragile e malata”.

Tra le altre misure da adottare, nella prospettiva antropologica di valore integrale della persona, in contrasto alla cultura dello “scarto”, sono state proposte la realizzazione di un modello sociosanitario e sussidiario di attenzione ai più deboli h24 e l’ampliamento, tanto dei benefici fiscali per gli oneri dell’assistenza, specie domiciliare, quanto l’estensione degli stessi a soggetti prossimi a chi soffre, con il riconoscimento del maggior sostegno ai caregiver familiari (conviventi con le persone assistite), raccogliendo così le riflessioni dell’Associazione Nazionale delle Famiglie per la disabilità, anche al fine di porre al centro della disciplina una relazione di prossimità, contro la solitudine.

Ma, le “fragilità”, purtroppo, sono frequentemente anche di natura economica, con importanti e ovvie ricadute sul piano sociale. E’ questo il caso del diffuso fenomeno del sovraindebitamento – su cui il Network ha voluto focalizzare l’attenzione – ossia, lo stato di crisi o di insolvenza, sempre più spesso riguardante le famiglie e di cui si parla ancora troppo poco, al pari delle norme vigenti che, pur garantendo l’accesso a misure di carattere esdebitatorio, restano per lo più inapplicate, principalmente, a causa degli stessi costi di procedura da sostenere.

Nella possibilità di allargare il “gratuito patrocinio” proprio alle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento, regolate dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, Ditelo Sui tetti, ha individuato una soluzione semplice ed immediata, tale da rendere tali procedure concretamente fruibili ed efficaci, consentendo al sovraindebitato ed al suo nucleo familiare, di uscire dalla situazione di crisi o insolvenza in maniera dignitosa, con l’opportunità̀ di un nuovo ingresso nel circuito economico e sociale, senza il peso delle pregresse esposizioni, divenuto per varie cause insostenibile.

Altra misura di rilevante importanza, in condivisione con il Banco Alimentare ed evidenziata all’interno del testo di proposte, è stata individuata nella necessità di rafforzare il fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, nel solco già tracciato dalla legge di bilancio 2024.

La terza priorità

Infine, con riguardo la terza priorità, è stata indicata come fondamentale la tutela della libertà di educazione, in capo alla famiglia, con la richiesta di dare piena attuazione, non solo alla Costituzione (artt. 30, 31, 33 comma 4), ma anche alle preminenti norme di diritto internazionale (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Convenzione sui Diritti del Bambino), oltre alla stessa “Legge Berlinguer” (Legge 62/2000), per superare, in particolare, la grave discriminazione economica che penalizza la scelta della scuola per tutte le famiglie.

In tale direzione, sono state presentate sia la proposta di assumere come modello, su base nazionale, quello già sperimentato in alcune Regioni, come Lombardia e Veneto, le quali, assicurano un buono-scuola, per una maggior parità scolastica, alle famiglie (benché sulla base di una soglia ISEE), sia la proposta di incrementare e dare maggiore attenzione, rispetto agli ultimi esercizi, alle dotazioni per le istituzioni paritarie, con interventi utili ad eliminare la discriminazione data dalla diversità di stanziamento di risorse per il sostegno a studenti con bisogni educativi speciali di scuole statali e scuole paritarie, nel rispetto dell’art.33 della Costituzione.

Le conclusioni

Tanti, dunque, i temi trattati e precise e puntuali le richieste avanzate dal Network “Ditelo Sui Tetti”, con l’obiettivo auspicato, in conclusione, da Domenico Menorello, che, nonostante le difficoltà finanziarie, “quel che conta è che si assumano misure strutturali che, sia pure in una prospettiva di gradualità, innestino riforme al centro delle quali vi sia una persona valorizzata e sostenuta nel suo tessuto di relazioni e nelle circostanze più deboli. E questa direzione è stata chiaramente intrapresa!”.

Il Governo, infatti, nella nota diffusa a seguito dell’incontro, ha espresso di condividere “i principi di fondo delle misure proposte ed ha ribadito la massima attenzione alle richieste presentate, pur nella consapevolezza dei limiti finanziari entro i quali saranno operate le scelte di bilancio”.

In ogni caso, a conferma della disponibilità manifestata dai Ministri, nella stessa nota, il Governo ha annunciato che “seguiranno incontri bilaterali tra Associazioni e singoli Ministeri, per approfondire le materie di rispettiva competenza”. Una manifestazione, dunque, attenta e concreta di voler proseguire nel dialogo avviato, verificando la fattibilità delle proposte di tutte le Associazioni partecipanti all’incontro, con la sensibilità e la lungimiranza che il tema della tutela della famiglia, per la sua imprescindibile valenza, richiede e necessita.

Achiropita Curti: