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Le parole di Piantedosi durante la conferenza stampa a Napoli

L'intervento del ministro Piantedosi

Il ministro Matteo Piantedosi è intervenuto in una conferenza stampa presso la prefettura di  Napoli a margine del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

Migranti

“A Lampedusa la situazione è stata ed è abbastanza complicata. Abbiamo avuto una concentrazione di arrivi in alcuni giorni, era già accaduto ad agosto, un numero di arrivi che ovviamente ci ha messo a dura prova nella gestione del sistema di accoglienza. Nonostante situazioni sicuramente non ordinarie, da non augurarsi e complicate, c’è stata una tenuta e ringrazio il personale che lavora a Lampedusa, le forze dell’ordine, la Croce Rossa”. Così da Napoli il ministro dell’ Interno Matteo Piantedosi durante la conferenza stampa seguita al comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza sulla criminalità minorile che si è tenuto in Prefettura. “Segnalo che nonostante tutto – ha proseguito il titolare del Viminale – e anche nonostante alcune espressioni usate, fino ad alcune settimane fa c’era la discussione dell’ideologizzazione dello stato di emergenza, ora è stato dichiarato anche a livello comunale. Ci hanno accusato di aver esagerato quando volevamo avere a disposizione procedure e metodologie per fronteggiare questa situazione. Qualcuno dice ancora che non abbiamo una visione o una previsione, invece proprio perché li avevamo messi in conto – ha sottolineato – ci siamo organizzati per tempo”.

Partenze illegali da bloccare

“Sono molto soddisfatto della telefonata con il mio omologo francese Darmanin. Ci siamo ripromessi di ritrovarci su questa visione comune e non era scontatissimo che finalmente, piuttosto che parlare dell’importanza della tutela dei movimenti secondari, l’Europa e Paesi importanti come la Francia siano con l’Italia per la cura più importante per la problematica, che è cercare di bloccare le partenze, lavorare quindi su flussi regolari e bloccare le partenze irregolari che sono a beneficio solo di trafficanti senza scrupoli”. Lo ha detto il ministro dell’ Interno Matteo Piantedosi nel corso della conferenza stampa a Napoli dopo il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. “C’è una presa di coscienza – ha proseguito il titolare del Viminale – sul fatto che il primo obiettivo che l’Ue deve cercare di perseguire è bloccare le partenze illegali. E’ l’unico modo per avere una sana politica di integrazione che serve anche alla nostra società ed economia”.

A Caivano lo stato c’è

Oggi abbiamo fatto il punto sulle prime giornate della metodologia messa in atto per il controllo del territorio e sulle iniziative che abbiamo chiamato Alto Impatto. Ci sono elementi di soddisfazione e intendiamo proseguire in maniera sistematica, non solo su Caivano, perché ci sono altri contesti territoriali con criticità sia nell’area metropolitana che nel capoluogo. Andremo avanti”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dopo il comitato per l’ ordine pubblico e la sicurezza sulla criminalità minorile che si è tenuto a Napoli. “Non credo – ha aggiunto il ministro – che quelli messi in campo siano servizi sproporzionati rispetto ai risultati come ha detto qualcuno. Lo Stato a Caivano c’è e poi abbiamo ottenuto risultati tangibili in termini di ripresa del territorio. Avanti ora con il recupero dell’occupazione abusiva di immobili per recuperare gradualmente anche in quei territori il criterio di legalità”.

Criminalità a Napoli

Si è parlato anche delle risposte da dare alla criminalità a Napoli nel corso del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto oggi in Prefettura nel capoluogo partenopeo. “Il sindaco – ha riferito il ministro Piantedosi – ha contribuito rispetto al fatto di mantenere alta l’attenzione anche sul territorio del capoluogo. Abbiamo fatto una riflessione sulle aree cittadine e, al pari dell’intervento fatto giorni fa ai Quartieri Spagnoli che ci ha portato ad arrestare persone ricercate e colte in flagranza di reato, armi, soldi e impianti di videosorveglianza, il sindaco ci ha segnalato la possibilità di estendere questa attenzione anche ad altri contesti cittadini, e quindi ci sarà una pianificazione provinciale. In più cercheremo di dare soddisfazione a un’altra invocazione del comitato di una presenza costante del controllo del territorio attraverso i sistemi ordinari, quindi una presenza rafforzata in alcuni contesti cittadini che verranno individuati. Stiamo ragionando – ha concluso Piantedosi – se dovessimo riuscire ad avere il ripristino delle dotazioni delle risorse dei militari del progetto Strade Sicure”.

Caivano: indagini riservati

Nessuna anticipazione dal ministro dell’Interno Piantedosi sugli sviluppi dell’inchiesta sulla violenza di gruppo consumata a Caivano nei giorni scorsi. “Le indagini sono riservate” taglia corto. Dal ministro, invece, arriva una interpretazione sul cosiddetto decreto Caivano: “Non credo ci sia una visione carcerocentrica, bisogna cominciare a responsabilizzare il minore e prenderlo in carico, intercettarlo prima che delinqua”. Al ministro viene chiesto se si procederà con tolleranza zero sull’occupazione abusiva degli immobili: “Tolleranza zero su alloggi occupati” – la risposta di Piantedosi che tuttavia fa un distinguo. “Ci sono irregolarità e illegalità, il tema è complesso, dove sia linea di confine tra irregolarità che non saranno tollerate e quelle per le quali avere un occhio di riguardo vedremo. Troveremo una via di mezzo da seguire. Quello che posso confermare è una presenza costante e il controllo del territorio con una presenza rafforzata in contesti cittadini che andranno individuati”. “Nulla è fatto – ha concluso Piantedosi – per esigenze temporali o contingenti o per soddisfare esigenze temporanee. Le risorse che stiamo dando saranno se possibile crescenti man mano che porteremo avanti il piano di potenziamento complessivo degli organici di polizia. Ci diamo appuntamento qui tra un paio di mesi – ha concluso – e vedremo se saranno state passerelle o viceversa azioni frutto di una metodologia rinnovata che porteremo avanti in modo sistematico”.

Fonte: Ansa

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